Cronache

De Falco attacca Salvini in uniforme: "Cosa accadrebbe con Schettino?"

L’ex capitano si scaglia contro Salvini per l’uso da lui ritenuto improprio della divisa: “È una cosa seria”. Quando il tema dell’intervista tocca la questione espulsione dai 5 Stelle, De Falco è deciso: “Non lascerò il mio posto tra i senatori del M5S”

De Falco attacca Salvini in uniforme: "Cosa accadrebbe con Schettino?"

Intervistato da “Il Messaggero”, l’ex capitano De Falco torna sulle immagini dell’arrivo di Cesare Battisti, soffermandosi in particolar modo su uno degli aspetti che lo ha colpito maggiormente, se pur in modo negativo.

L’attenzione del senatore, dall’inizio dell’anno nella lista degli epurati dal Movimento 5 Stelle, ricade in particolar modo su Matteo Salvini e sulla sua decisione di indossare la divisa della polizia nel momento dello sbarco dell’ex terrorista sul suolo italiano.

“Le divise delle forze dell'ordine e dei nostri corpi sono cose serie fanno parte delle nostre istituzioni”, attacca De Falco. “La scena penso che si commenti da sola”.

L’invettiva contro il vicepremier prosegue quando durante l’intervista si fa un parallelo con la tragedia della Costa Concordia, che lo vide tra i protagonisti. Il pensiero è a come sarebbe andata oggi se l’evento si fosse verificato con questo governo. L’ex ufficiale della Marina non ha dubbi. “All'epoca c'era il governo Monti, il ministro dell'Interno era la Cancellieri. Un altro stile. Non oso immaginare cosa accadrebbe oggi con Schettino. Persona che non ho mai nominato, se non fino a quando mi chiamò la Procura. Perché facendo parte della Marina non rilasciavo interviste.

Dal tema Salvini al tema espulsione dal Movimento 5 Stelle il passo è breve, ed il senatore non è per nulla intenzionato a cedere, ritenendosi vittima di un’ingiustizia dal punto di vista istituzionale.

“L'espulsione dal gruppo parlamentare non è valida. E per questo ho già scritto al presidente del Senato Casellati. La mia espulsione dal gruppo arriva da Luigi Di Maio, capo politico del M5S, ma soprattutto pluriministro. E quindi è il governo che sta espellendo un parlamentare: non si può fare.

Non lascerò il mio posto tra i senatori del M5S”.

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