Cronache

Desirée, così i pusher hanno minacciato i testimoni

Emergono dettagli sul caso di Desiréè Mariottini: i pusher hanno minacciato gli altri presenti nello stabile di San Lorenzo

Desirée, così i pusher hanno minacciato i testimoni

Le persone che hanno visto cos'è accaduto a Desirée Mariottini nello stabile di San Lorenzo sono state minacciate dai commercianti di morte. Questo, in sintesi, è quanto svelato da un articolo pubblicato oggi su IlMessaggero.

Alla tragedia avvenuta a Roma non sarebbero seguite telefonate tempestive alle forze dell'ordine o ai soccorsi da parte dei potenziali testimoni. Adesso ci si domanda il perché di questo possibile mancato adempimento. Saremmo dinanzi a obblighi morali non onorati. "Meglio che muore lei, che noi in galera". Questa affermazione sarebbe stata utilizzata dai responsabili dell'eccidio per convincere tutti i presenti a tacere sugli eventi.

Ma per provare a persuadere i frequentatori del palazzo è stata tirata in ballo pure la dipendenza da sostanze stupefacenti: "Se parlate, niente più droga". Dettagli che sarebbero emersi in queste ore grazie agli interrogatori. Forse qualcuno è riuscito a trovare la forza di raccontare. Prima di essere portata nel container dove i suoi aguzzini hanno dato vita a un gioco macabro, Desirée è stata drogata: "Stava già male prima di entrare nella camera con Yusif Salia...Era proprio stanca di droga come se fosse rallentata".

Qualcuno, rendendosi conto della gravità della situazione, avrebbe pure provato a smuovere gli animi: "Pezzo di m... hai dato a Desirée il mix di psicofarmaci per poterla stuprare". Poi, il quotidiano romano riporta un altro virgolettato che potrebbe contribuire a inquadrare l'orrendo trattamento subito dalla giovane: "Paco si intratteneva nella stanza con Desirée per avere rapporti sessuali come secondo...lo vidi far finta di dormire". Quelli che sarebbero potuti essere testimoni, adesso, potrebbero finire sotto inchiesta per "favoreggiamento, omissione di soccorso, se non per concorso in omicidio".

Pare, infine, che le persone presenti nello stabile di San Lorenzo fossero una dozzina.

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