Scripta manent

"Dietro quelle lettere di Stasi c'è una personalità contorta"

Il gesto che procede lentamente sul foglio, con forme scolastiche e accurate, denota una povertà di dominio su di sé e scarsa autonomia

"Dietro quelle lettere di Stasi c'è una personalità contorta"

Che cosa può dire la grafologia sulla scrittura di Alberto Stasi? Il gesto che procede lentamente sul foglio, con forme scolastiche e accurate, denota una povertà di dominio su di sé e scarsa autonomia, oltre alla difficoltà nell’assumersi le responsabilità. Inoltre, il gesto appare stereotipato e impersonale, tanto da farlo sembrare adolescente più di quanto la sua effettiva età dovrebbe farci presumere.

Persona “contorta”, quindi incapace di esprimere con chiarezza e metodicità le proprie idee, sembra persino statico nel suo vivere ed esprimersi, monotono e ripetitivo, con una logica formale che gli permette senza dubbio una buona memoria, ma non favorisce l’andare oltre all’apparenza degli eventi e delle situazioni. La grafia, con lettere tutte staccate tra loro e con una pressione congestionata, indica una natura introversa, timida e chiusa, con una propensione a sostare più del dovuto sui particolari, fino a rasentare note di ossessività. La natura ipersensibile lo porta ad avere reazioni impreviste, illogiche e scarsamente consequenziali, denunziando una suscettibilità che lo conduce a mutamenti di comportamento e d’umore che vanno dalla chiusura ermetica alla reazione incontrollata. Potremmo affermare di essere di fronte a una persona dotata di un’intelligenza tecnica che fa di lui un buon esecutore, ma che gli impedisce di andare oltre la concretezza delle cose, portandolo ad un atteggiamento di sostanziale superficialità. L’affettività sembra penalizzata a causa dell’insicurezza e della timidezza e forse la compensazione a questo stato di cose proviene da un’educazione che ha favorito l’isolamento, poiché i rapporti sono vissuti senza la dovuta empatia.

E’ persona che sa produrre ed essere efficiente nel quotidiano, mentre nella gestione dei sentimenti e degli affetti più veri subisce una sorta di blocco emotivo che non gli ha permesso di costruire una vera identità. Di fronte ai richiami egli si sente come minacciato e la bassa soglia di tolleranza alla frustrazione lo fa chiudere in sé stesso, a mo’ di riccio.

La paura lo stordisce e non gli permette di affrontare la realtà con padronanza, perdendo il controllo e lasciando spazio ad un’emotività deflagrante che può scatenare reazioni improvvise e imprevedibili.


alberto stasi

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