Cronache

La docente sospesa adesso diventa un caso politico. Di Maio risponde a Salvini e Zingaretti invoca la libertà di pensiero

Di Maio e Salvini si pizzicano anche sul reintegro della docente sospesa. Il leghista: "Sarò a Palermo il 23 maggio per incontrare la docente", il pentastellato replica: "Sarebbe meglio reintegrarla subito

La docente sospesa adesso diventa un caso politico. Di Maio risponde a Salvini e Zingaretti invoca la libertà di pensiero

Adesso il reintegro della docente palermitana Rosa Maria Dell’Aria diventa un caso politico e divide il governo gialloverde. Matteo Salvini ne approfitta per chiedere il reintegro. "Giovedì prossimo sarò a Palermo a testimoniare la lotta alla mafia e per onorare la memoria del giudice Falcone e dei caduti della strage di Capaci. Sono sicuro, e ne sarei felice, che ci sarà anche modo di incontrare la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, che mi auguro possa tornare quanto prima al suo lavoro a scuola, e gli studenti di quella scuola per spiegare cosa sto facendo per la sicurezza del mio Paese e la distanza abissale tra le mie idee e progetti e le leggi razziali del periodo fascista", spiega il vicepremier Salvini, che poi rilancia: "Continuo a sentire attacchi e insulti, attacchi e insulti, io però ho molta più pazienza dei miei sostenitori".
Luigi Di Maio nel frattempo replica a Salvini: "Dico sempre ai ragazzi pensate con la vostra testa, portate avanti le vostre idee. Più che di un incontro quell'insegnante ha bisogno di tornare al lavoro e questo spero che possa avvenire il prima possibile e noi vogliamo questo come M5S e dobbiamo volere questo come governo".

Insomma tutti concordi, almeno sulla carta, la docente va reintegrata. La pensa così anche il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti. "Salvini ha dimostrato ancora una volta grande attenzione e grande sensibilità e spero di essere con lui quando incontrerà la docente. Voglio incontrarla anch'io. Cosa dovrebbe fare un professore in questi casi? Generalizzare è difficile - osserva ancora il ministro - qui c'entra la libertà di insegnamento prevista dalla Costituzione, e i nostri ragazzi ragionano, non si fanno condizionare". Chi spinge per il reintegro immediato è il Pd. "I democratici si batteranno tutti i giorni perché questa insegnante torni a scuola, nessuno si permetta di chiudere spazi di libertà e ricordiamo che in Italia esiste il reato di apologia del fascismo - dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti -. Il diritto di pensiero delle ragazze e dei ragazzi italiani in oltre 70 anni di storia democratica non è mai stato messo in discussione: quanto accaduto non è solo grave ma ci dà la misura di come con segnali allarmanti si voglia condizionare la vita di questo Paese".

Dal canto suo la professoressa accetta l'invito del ministro e si dice disposta ad un incontro che possa essere un'occasione di confronto. "Non ho alcuna remora ad incontrare il ministro Matteo Salvini, se può essere un’occasione di dialogo e di confronto che ben venga - dice la professoressa di Italiano e Storia dell’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Palermo Rosa Maria Dell’Aria -. Certamente sono disposta ad ascoltarlo assieme ai miei studenti".

In una lettera aperta il presidente della Camera, Roberto Fico, scrive: "Voglio dirle grazie per come è riuscita a fare il suo lavoro, permettendo ai suoi studenti di avere la libertà di elaborare, ragionare e riflettere. Di avere libertà di esprimersi. È questo -aggiunge - quello che la scuola deve fare, fornire gli strumenti perché i ragazzi sappiano approfondire e costruire le proprie opinioni e contribuire all'approfondimento del dibattito, senza censura. Se si raggiunge questo obiettivo, se si creano spazi liberi di espressione e confronto, non sta a nessuno giudicare il suo lavoro. E ai ragazzi dico: siate sempre curiosi e critici, ed esprimete le vostre perplessità, opinioni, preoccupazioni o soddisfazioni. Per fortuna - conclude Fico - in Italia ci sono tanti insegnanti come lei, professoressa. E mi auguro che ce ne saranno sempre di più in futuro".

In tutta questa situazione c'è però qualcosa che va oltre le dichiarazioni di facciata e sono le parole del provveditore agli studi di Palermo, Marco Anello che si dice di non essersi pentito di aver sospeso la professoressa. "Ho agito secondo coscienza, sono convinto di aver agito secondo giustizia". Alcuni però sostengno che sia un provvedimento contro la libertà di espressione: "Non è un problema - spiega Anello alla Zanzara -. La libertà di espressione conosce anche dei limiti. Credo questo sia un fatto di comune esperienza.

Rispondo alla mia coscienza e la mia coscienza è a posto".

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