Cronache

Donna rapisce i figli e li porta in Marocco. Perse le sue tracce

L'incubo è iniziato 5 anni fa. Un uomo di Milano sposa una donna marocchina e hanno due figli. Ma a gennaio 2015 lei sequestra i bambini e li porta in Marocco

Padre e figlia/Pixabay
Padre e figlia/Pixabay

Ha rubato i figli all'ex marito, li ha portati in Marocco e ha fatto perdere le sue tracce.

È una storia terribile quella del 33enne Ivan Tamini, padre di due bambini che non vede più dal 6 gennaio 2015. Tutto ha inizio nel 2011, quando l'uomo ha conosciuto a Milano una ragazza marocchina. Per i due è stato un colpo di fulmine che ha portato alla nascita di una bimba. L'anno dopo, presi dalla passione, i due si sono sposati, ma il rapporto ha iniziato ad incrinarsi. "Nel luglio del 2013 - ha infatti spiegato l'uomo - mentre lei era al settimo mese di gravidanza, è scappata negli Stati Uniti. Solo dopo aver dato alla luce il mio secondo figlio è tornata".

Questo comportamento ha creato della tesione fra i due. "Abbiamo iniziato a litigare per qualsiasi cosa - ha raccontato Tamini - ho richiesto la separazione e l'affido esclusivo dei miei figli, ma il giudice ha proposto un affido alternato". Questa decisione è stata fatale. "Il 6 gennaio - continua l'uomo - i figli erano con lei e senza il mio consenso, li ha portati in Marocco".

Da quel giorno è iniziato l'incubo e la battaglia giudiziaria di Ivan. Nel maggio 2015, il tribunale dei minori ha fatto decadere le responsabilità genitoriali della madre. "Ora é come se i miei figli - precisa -fossero di fatto sequestrati, dispersi: con loro non c’è alcun genitore". Successivamente si è recato più volte in Marocco e ha soltanto ottenuto dal tribunale di Casablanca "il rimpatrio immediato" dei figli. "Quando sono arrivato in aula per il processo, ero con i miei parenti e con la polizia, ma lei è fuggita. L’abbiamo inseguita, ma una volta per strada siamo stati aggrediti dai passanti chiamati in soccorso da lei".

Ivan sta continuando la sua battaglia, "tutti i provvedimenti presi dal tribunale italiano e da quello marocchino" gli danno ragione.

"Ma la legge e l'attività delle autorità sembrano essere inefficaci" perché tutto si è fermato al maggio scorso.

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