Cronache

Droga, lanciarazzi e fuochi artificiali: una famiglia in manette

Blitz dei carabinieri in un'abitazione a San Gennaro Vesuviano nel Napoletano: padre e sorella ai domiciliari, fratello in carcere

Droga, lanciarazzi e fuochi artificiali: una famiglia in manette

Droga, soldi e una pistola lanciarazzi artigianale: blitz dei carabinieri in un’abitazione a San Gennaro Vesuviano, una famiglia in manette. Arrestati papà di 59 anni e i due figli, un maschio e una femmina di 29 e 26 anni che hanno tentato pure di aggredire i militari.

L’operazione porta la firma dei carabinieri della stazione di Poggiomarino, in provincia di Napoli, che hanno fatto irruzione nell’appartamento scoprendo al suo interno un piccolo bazar della droga nonché un laboratorio di fuochi d’artificio. Dalle perquisizioni dei militari è emerso che nella disponibilità degli indagati c’era una quantità di hashish pari a circa 1,3 chilogrammi. Inoltre lì sono stati ritrovati gli immancabili bilancini di precisione e l’intero kit per il taglio e confezionamento delle singole dosi di droga da immettere sul mercato clandestino delle tossicodipendenze. Sequestrata, inoltre, la somma in contanti pari a circa 200 euro: è ritenuta, dagli inquirenti, i provento dell’attività di spaccio di cui gli indagati sono sospettati.

Ma non è tutto. Perché dai controlli è emerso che nell’abitazione c’era una pistola lanciarazzi di fabbricazione artigianale, nonché parti di un fucile (privo della canna) e una cartuccia calibro dodici. Rinvenuto, inoltre, materiale esplosivo e micce utilizzabili, secondo gli inquirenti, per confezionare fuochi d’artificio artigianali.

Non è stata per nulla un’operazione facile perché i carabinieri hanno dovuto fronteggiare la furia dei tre che hanno tentato di aggredire i militari (e di liberarsi della droga, poi comunque ritrovata nella diretta disponibilità del 29enne) per evitare i rigori della legge. Per quattro carabinieri è stato necessario far ricorso alle cure mediche: per loro i sanitari hanno stilato prognosi che vanno dai dieci fino ai venti giorni di convalescenza.

I tre sono stati arrestati: a vario titolo rispondono delle ipotesi di reato di resistenza e lesioni a un pubblico ufficiale, detenzione di stupefacente a fini di spaccio, detenzione di armi clandestine e di materiale esplodente senza autorizzazione. Per il 59enne e la figlia sono scattati gli arresti domiciliari dove restano in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

Per il 29enne, invece, si sono spalancate le porte della casa circondariale di Napoli Poggioreale.

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