Cronache

Ecco come truffano gli anziani

I reati ai danni di persone di età superiore ai 65 anni sono in aumento. Ecco le tecniche che usano

Ecco come truffano gli anziani

Si fingono operatori telefonici, preti, assistenti sociali. Estate, tempo di vacanze ma anche, soprattutto, di truffe agli anziani. I dati del Ministero degli Interni parlano chiaro. I reati ai danni di persone di età superiore ai 65 anni sono aumentati dell’otto per cento dal 2011 al 2012 mentre l’anno scorso, 2013, si è avuto un incremento del 7,8 per cento rispetto al 2012. Dati, ovviamente, parziali perché non tutti hanno il coraggio o la voglia di denunciare. Le vittime, difatti, sarebbero aumentate di pochi punti percentuali da un anno a un altro (tra l’1,5 e il 2 per cento). Nel 2013 gli anziani raggirati sono stati oltre 13500, 4400 quelli rapinati. Numeri da far accapponare la pelle. Sul litorale romano decine i colpi messi a segno a Ferragosto. Di solito suonano alla porta o al citofono con una scusa. Se durante le feste natalizie è la consegna degli elenchi telefonici il “cavallo di Troia” per entrare in casa, con la bella stagione cambiano i modi. Il risultato, purtroppo, rimane lo stesso: una volta dentro l’abitazione fanno man bassa di soldi e preziosi. In una casa in zona Castelli Romani “si presentano come due operatori di una compagnia telefonica - spiega ai poliziotti un’anziana derubata -, mi dicono che dovevano controllare le bollette pagate e che c’era un ammanco di tre bimestri. Se non trovavo i bollettini pagati ci sarebbe stato il distacco della linea”.

La poveretta, 78 anni, si precipita in camera da pranzo. Apre i cassetti della credenza alla ricerca disperata delle vecchie ricevute. Il marito è invalido e non può muoversi. Il tempo di introdursi in camera da letto e rovistare nel comò che i due balordi arraffano denaro e catenine. Si inventano di tutto pur derubare. “Uno dei trucchi più utilizzati - raccontano i poliziotti - è quello di fingersi assistenti sociali”. Non manca chi tenta di ottenere qualche bigliettone con il raggiro della moltiplicazione delle banconote o del mega affare da concludere in strada. Meglio se davanti una banca. Il sistema più convincente per farsi aprire cancelli e portoni, insomma, resta quello di presentarsi come funzionari dei vari istituti previdenziali pubblici. “Siamo dell’Inps - la frase tipica - dovremmo controllare i dati dei nostri assistiti”. A Ostia, in via della Paranzella, due giovani donne rapinano una coppia di anziane. Come? Tessere di riconoscimento contraffatte, si dichiarano funzionarie pronte a una consulenza gratuita: “Vi faremo avere delle agevolazioni fiscali e un aumento di pensione” promettono. Le poverette sono appena rincasate dopo aver fatto la spesa al mercato rionale. Probabilmente è lì, fra i banchi di frutta e verdura, che sono state “agganciate”.

La storia prosegue secondo un preciso copione. Le vecchiette cadono in trappola e, fidandosi ciecamente, le fanno accomodare in salotto. “Sembravano due brave persone, dai modi gentili, curate nel vestire” racconteranno agli agenti. Mentre una delle due impiegate finge di compilare moduli e richieste varie, l’altra si allontana per andare in bagno. Basta poco per riempire la borsetta di gioielli e denaro. Una volta scoperte, però, le due si avventano contro le anziane gettandole a terra. Altro pericolo è rappresentato dagli “affari colossali” proposti da uomini in giacca e cravatta, “casualmente” conosciuti in coda all’ufficio postale o in banca. La tattica di convincimento prevede frasi come: “Ho appena investito i miei risparmi in un terreno di campagna destinato a essere urbanizzato. Ce ne sono altri liberi, perché non fa come me e ne acquista uno? Le faccio conoscere il proprietario”. Qualcuno utilizza, addirittura, l’ipnosi. Come sempre i consigli non sono mai troppi: “Attenzione - sottolineano polizia e carabinieri - quando si prelevano liquidi o si ritira la pensione. Se possibile farsi accompagnare da un parente o da una persona di fiducia. Usare sempre lo spioncino, evitare di dire che si è soli in casa”. Altro sistema è quello di fingere consegne di prodotti mai ordinati. In questo caso rifiutare categoricamente senza fornire i propri dati personali.

Agli impiegati di banche e uffici postali le forze dell’ordine raccomandano particolare attenzione quando allo sportello si presenta un anziano con la richiesta di un grosso prelievo. Ci sono, poi, i “fantasisti” della rapina. Come quelli che inventano il debito di un lontano parente da saldare o l’anello prezioso trovato in strada e ceduto al primo “fortunato” per qualche bigliettone. I trucchi spaziano: dal finto incidente con tanto di specchietto infranto alla falsa benedizione. Attenzione, poi, a borse e documenti perduti. Spesso non si tratta di distrazioni ma veri e propri furti mirati. Una volta agganciata la vittima basta farla uscire di casa per la restituzione del maltolto per entrare in azione nell’appartamento. Occhi aperti, infine, ai falsi tecnici della società che eroga il gas, a fantomatici esperti del vigili del fuoco, a suorine benedicenti.

Tutti travestimenti utili per svuotare cassetti e comò.

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