Cronache

Ecco il video-testamento di Priebke

L'ex capitano delle SS sull'attentato di via Rasella: compiuto apposta dai "Gap comunisti" per provocare la rappresaglia

Erich Priebke mentre scontava i domiciliari a Roma
Erich Priebke mentre scontava i domiciliari a Roma

Erich Priebke nel video-testamento registrato poco prima di morire parlando dell’eccidio delle Fosse Ardeatine asserisce che si trattava di un ordine al quale "non era possibile rifiutarsi". L'ex capitano delle SS racconta che l’ordine di eseguire la rappresaglia fu dato al capitano Schultz. "Il capitano Schultz - racconta Priebke nel video - fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia. Lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile".

"Schultz prima della rappresaglia disse a tutti: "Questo è un ordine di Hitler che dobbiamo eseguire e chi non vuole farlo meglio che si metta con le altre vittime perché sarà anche lui fucilato"". Il video messaggio si conclude mostrando la frase letta da Priebke nel corso dell’udienza del 3 aprile del 1996 davanti al Tribunale militare di Roma. "Sento, dal profondo del cuore - la dichiarazione letta da Priebke e mostrata nel video messaggio - il bisogno di esprimere le mie condoglianze per il dolore dei parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine... Come credente non ho mai dimenticato questo tragico fatto, per me l’ordine di partecipare all’azione fu una grande tragedia intima... Io penso ai morti con venerazione e mi sento unito ai vivi nel loro dolore".

In merito all’attentato di via Rasella, per Erich Priebke sarebbe stato compiuto apposta dai "Gap comunisti" per provocare la rappresaglia da parte dei tedeschi e ottenere la rivolta della popolazione: "L’attentato di via Rasella fu fatto sapendo che dopo l’attentato viene la rappresaglia poiché Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia. Questo è risaputo e loro lo hanno fatto a proposito perché pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione".

Secondo l'avvocato Paolo Giachini, "non è vero che Priebke non si è pentito, ha incontrato, in forma privata, i familiari di alcuni caduti delle Fosse Ardeatine". Cosa smentita però da Giulia Spizzichino, un'ebrea di 86 anni, la cui famiglia fu sterminata tra Auschwitz e le Fosse Ardeatine: "Giammai nella vita, non è mai successo. È una balla grossa quanto una casa! Priebke mi ha rovinato la vita. Semmai potrei perdonarlo io per quello che ha fatto a me.

Ma non sono autorizzata a farlo anche per loro".

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