Sgarbi quotidiani

Elogio innegabile di me stesso

Elogio innegabile di me stesso

Arte e vita: scontro con la morte. È questo che rende così forte e attuale Caravaggio, accostato a Pasolini. E i grandi teatri si riempiono quando parlo di lui o di Michelangelo. Possiamo ricominciare, se la bellezza parla e gli uomini ascoltano. In questi due anni 250mila persone hanno seguito il mio spettacolo su Caravaggio. E qualche giorno fa 5mila persone, in quattro repliche, hanno affollato il teatro Olimpico di Roma per sentire raccontare di Michelangelo. Il primo critico teatrale d'Italia, Franco Cordelli, sul Corriere della Sera ha scritto: «Cosa c'era di spettacolare nella performance di Sgarbi? Tutto, a partire dal testo, quasi tre ore di racconto e interpretazione di ciò che veniva mostrato allo spettatore, non abituato a vedere statue e opere pittoriche sullo schermo grande (neppure Paolini arrivò alla soglia delle tre ore ne Il sergente della neve)». Il mio libro Dal cielo alla terra, che illustra la storia dell'arte da Michelangelo a Caravaggio, ha venduto più di 65mila copie. Quelli che mi seguono su Facebook, per mille e anche controversi argomenti, sono 1 milione e 800mila. Tra le polemiche, quella in difesa di Roger Waters contro Emilio Isgrò che lo accusava di averlo plagiato. Posso dire, come Scarsi, che ho sempre amato gli intellettuali capaci di dividere. «Se nel '74 ci fossero stati i social, Pasolini sarebbe stato il più odiato d'Italia, mentre invece è stato l'intellettuale più amato del '900». Ora tocca a me.

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