Cronache

Emergenza sbarchi, Ue: "Non lasciamo sola l'Italia"

Dopo le richieste di aiuto da parte dell'Italia per l'emergenza sbarchi, qualcosa a Bruxelles si muove

Emergenza sbarchi, Ue: "Non lasciamo sola l'Italia"

Dopo le richieste di aiuto da parte dell'Italia per l'emergenza sbarchi, qualcosa a Bruxelles si muove. Di fatto il nostro Paese si trova ad affrontare la più grande emergenza sul fronte immigrazione degli ultimi anni. Adesso la Commissione europea con Natasha Bertaud prova a tendere la mano a Roma: "Sosteniamo l’Italia nelle discussioni sulla cooperazione regionale sugli sbarchi". Secondo l’esecutivo comunitario, la riunione informale dei ministri dell’Interno dell’Ue della prossima settimana in Estonia "deve essere l’occasione per discutere a livello politico" della questione e "decidere sostegno immediato all’Italia". La Commissione lavora "mano nella mano" con l’Italia e chiede agli altri Stati membri di "raddoppiare gli sforzi lungo la rotta del Mediterraneo centrale", ha spiegato la portavoce. "L’Italia ha ragione. La situazione è molto impegnativa" e "tutti gli Stati membri devono mostrare solidarietà nei confronti dell’Italia". Per parte sua, l’esecutivo comunitario è pronto "ad aumentare il sostegno all’Italia, incluso con un sostanziale aumento dell’assistenza finanziaria", ha sottolineato la portavoce.

E su questo punto è intervenuto anche il commissario Ue agli Affari Interni, Dimitris Avramopoulos: L'Italia subisce pressioni enormi - ha ribadito il responsabile Ue rispondendo all'Ansa- Non lasceremo il Paese da solo: sia l'Italia sia la Grecia hanno sofferto molto negli ultimi tre anni ma credo che oggi siamo in una migliore posizione". E però - ha continuato Avramopoulos - la "situazione in Italia è cattiva, lo posso dire, perché i flussi continuano, la rotta del Mediterraneo centrale rimane aperta, la Libia è nella situazione che conosciamo. Per questo cerchiamo di affrontare il problema in modo inclusivo e globale". Tra l'altro, ha concluso, "studiamo nuove soluzioni per aiutare l'Italia in queste circostanze particolari". E all'Ue ha risposto il premier Paolo Gentiloni: "Quella di oggi è l’occasione di mettere a fuoco le nostre posizioni comuni. Sarà un G20 di grande importanza in un momento di transizione e un momento in cui il ruolo dell’Europa può essere determinante. Ho utilizzato anche questa occasione per rappresentare ai colleghi europei l’estrema preoccupazione per l’accentuarsi dei flussi migratori nel nostro Paese. Non ci siamo mai sottratti e mai ci sottrarremo agli impegni umanitari ma chiediamo di aiutarci intermini delle risorse a disposizioni per lavorare in Libia e negli altri Paesi e sui programmi di riallocazione", ha affermato. E l'apertura per un aiuto arriva anche dalla Germania con le parole della Merkel: "Aiuteremo l’Italia anche da parte tedesca. Ci sta particolarmente a cuore questa situazione. Non possiamo accettare che in Libia regni l’illegalità e che essa diventi situazione permanente. Spero che a Tallin si riesca a trovare una soluzione concordata". Sulla stessa linea il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker: "Non lasceremo sole Italia e Grecia, dobbiamo compiere ogni sforzo per aiutare queste nazioni che sono eroiche nell'accoglienza dei rifugiati". Infine va sottolineata la diversità della posizione del presidente francese Emmanuel Macron: "La Francia deve fare la sua parte sull'asilo. Poi c'è il problema di rifugiati economici, e questo non è un tema nuovo: l'80% dei migranti che arrivano in Italia sono migranti economici.

Non dobbiamo confondere".

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