Cronache

Eredità Alberto Sordi, imputati tutti assolti: il fatto non sussiste

Il giudice Maria Elena Mastrojanni ha assolto i nove imputati accusati di raggiro ai danni di Aurelia Sordi, sorella del grande attore romano

Eredità Alberto Sordi, imputati tutti assolti: il fatto non sussiste

Il giudice Maria Elena Mastrojanni ha assolto "perché il fatto non sussiste" i nove imputati accusati di raggiro ai danni di Aurelia Sordi, sorella di Alberto.

I beneficiari dell'assoluzione sono stati: Gabriele Sciumbata, gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina, l'autista Arturo Artadi, il personale di servizio della villa (Rodolfo Petralia, Ioan Finta, Juan Carlo Maranon Ruiz, Pierina Parenti, Alicia Zavala Salinas e Luna Zavala). Il pubblico ministero Eugenio Albamonte aveva chiesto la condanna tra i due i quattro anni per i reati di circonvenzione di incapace e di ricettazione.

Il caso che ha coinvolto la sorella di Albertone scoppiò grazie a Umberto Catellani, direttore della Banca Popolare di Sondrio di via Cesare Pavese, dove Aurelia Sordi aveva da anni diversi rapporti bancari. L'accesso al conto era concesso esclusivamente e con firma congiunta ad Antonio Chiani (figlio della cameriera di casa Sordi) e ad Artadi. Ma nel gennaio del 2013 Artadi si presentò da solo allo sportello, senza passare per il direttore Catellani, e consegnò una procura speciale che gli concedeva un potere pressoché illimitato sui beni immobiliari e i conti di Aurelia Sordi.

Il direttore della banca, amico storico anche di Alberto, si insospettì e segnalò il fatto al tribunale civile. L'ufficio del tribunale passò poi il fascicolo alla Procura.

Oggi è arrivata l'assoluzione.

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