Cronache

Farinetti fa i complimenti a chi copia Eataly

Un bengalese ha chiamato il suo piccolo negozio di Torino "Eat, Alì". Farinetti si è congratulato: "Bravo, copia ma con stile"

Eataly fa i complimenti a "Eat, Alì"
Eataly fa i complimenti a "Eat, Alì"

Asad Ullah è un bengalese che gestisce un piccolo negozietto di alimentari a Torino, in Corso Belgio. Tempo fa ha avuto un'idea geniale: ha scelto di chiamare il suo negozio "Eat, Alì", con un ovvio riferimento a "Eataly", la catena enogastronomica di Oscar Farinetti. L'idea a quanto pare ha avuto successo e gli affari vanno bene. Tra l'altro, contrariamente a quanto potremmo immaginare,il colosso Eataly non si è neanche arrabbiato (come di solito avviene quando qualche piccolo david sfida Golia). Anzi, gli ha dedicato una pubblicità: "C'è modo e modo di copiare, ma quando si copia con intelligenza... Complimenti!". E il marchio "Eat, Alì" in bella vista. Gran bel colpo per Asad Ullah, arrivato in Italia nel 1998. Ha fatto ogni tipo di mestiere: ambulante, operaio in fabbrica. Poi, però, ha sentito forte, dentro di sé, il desiderio di rischiare il salto e diventare piccolo imprenditore nel commercio al dettaglio. Ha aperto una bottega e, grazie a quel nome, ora si gode la popolarità. Il suo non è un negozio etnico: al suo interno, infatti, si trovano alimentari di ogni genere, anche italiani. E' stata, questa, una precisa scelta di mercato: "Quando ho aperto il mio locale - racconta alla Stampa - ho subito deciso di non farlo diventare un negozio che vendesse prodotti etnici per stranieri, venduti da stranieri – racconta Asad – Io volevo vendere prodotti italiani. Questo anche perché se mi fossi rivolto solo ai miei connazionali o ad altri migranti avrei potuto attingere a un misero 10 per cento della clientela. Il 90 per cento di chi viene a comprare da mangiare qui e, più in generale, che va nei negozi è composto da italiani, e io volevo vendere prodotti che potessero interessargli".

Ma cosa pensa Asad dei negozi di Farinetti? "Mi piacciono molto. Sia per i locali sia per il cibo – racconta -. Ci sono andato diverse volte per vedere che prodotti erano in vendita". Lui non ha sogni di grandezza. Anche se ha dimostrato, nel suo piccolo, di saperci fare. I complimenti gli fanno piacere, ovviamente, specie se arrivano d aun colosso della distribuzione alimentare di alta qualità: "Copiare, lo dicevamo già sui banchi di scuola, è un'arte e bisogna farlo con stile. Asad Ullah, un giovane bengalese, gestore di un piccolo negozio di alimentari in Corso Belgio 42 a Torino, ha dimostrato grande senso dell'ironia e doti imprenditoriali, chiamando il suo emporio Eat, Alì. Siamo orgogliosi e divertiti, infatti abbiamo fatto i complimenti ad Asad, che si è dimostrato nostro grande fan". Bel colpo, lo abbiamo già detto, quello di Asad.

Ma, a livello di immagine e comunicazione, anche quello di Eataly non è da meno.

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