Cronache

Farmaci prescritti ai morti, in cinque nei guai

L'inchiesta dei Nas nel casertano scopre la truffa ai danni del sistema sanitario nazionale: nei guai medico e farmacisti

Farmaci prescritti ai morti, in cinque nei guai

Farmaci prescritti ai pazienti defunti, ignari o inesistenti per ottenere i rimborsi, finiscono nei guai cinque persone a Caserta. L’inchiesta porta la firma dei carabinieri dei Nas che hanno ricostruito il modus operandi della presunta cricca che riusciva a ottenere rimborsi truffando così il servizio sanitario nazionale.

L'indagine dei Nas s'è sviluppata lungo tre direttive che, dalla Campania, hanno portato gli investigatori direttamente in Ucraina. Tutte, però, hanno individuato in una farmacia di Castelvolturno il centro delle attività finite nel mirino degli inquirenti. Grazie alla complicità di un medico di base, che avrebbe messo a disposizione il suo ricettario e le sue credenziali per le prescrizioni virtuali, venivano prescritti farmaci a pazienti morti, inesistenti o completamente ignari delle ricette mediche emesse con i loro nomi. Quei documenti servivano ai gestori della farmacia per presentare domanda di rimborso al Ssn, in tutto – come riporta Il Mattino – il giro di ricette fasulle firmate o avallate dal medico, tra il 2013 e il 2016, si aggirerebbe intorno agli 800mila euro.

Abbinando alle false ricette i codici segnaprezzo delle scatole di medicinali, le cosiddette fustelle, e facendoli risultare così regolarmente ceduti, gli indagati avrebbero potuto contare su un importante quantitativo di farmaci “liberi”. Che sarebbero stati dirottati e venduti sui mercati clandestini dell’Europa dell’Est.

Per questo il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto le richieste dei magistrati della Procura e ha disposto, per tre dei cinque indagati, la misura cautelare degli arresti domiciliari mentre agli altri due è stato comminato il divieto di dimora in provincia di Caserta.

Gravi le ipotesi di reato di cui a vario titolo e in differenti posizioni si trovano a rispondere gli indagati: vanno dalla truffa aggravata fino al falso in atto pubblico e corruzione.

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