Cronache

Fassino e l'assessore Parigi indagati per il Salone del libro

Consegnati avvisi di garanzia alle persone coinvolte. L'ex sindaco: "Sono sereno"

Fassino e l'assessore Parigi indagati per il Salone del libro

Ci sono anche l'assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi e l'ex sindaco di Torino, Piero Fassino, tra le persone coinvolte nelle indagini sul Salone del libro.

Sono arrivati oggi gli avvisi di garanzia alle persone coinvolte nell'inchiesta, che scaturì dalle accuse di peculato a Rolando Picchioni, ex presidente della Fondazione del libro. Fatture per operazioni mai avvenute sarebbero state emesse per far uscire soldi dalle case della Fondazione. Le indagini si erano poi allargate ai conti del Salone e alla gestione dei fondi pubblici assegnati.

Fassino, Parigi e gli altri nomi sono accusati di turbativa d'asta e di falso in atto pubblico per presunte irregolarità nella gestione dell'evento. In particolare ci sono in ballo l'affidamento della kermesse ai francesi di Gl Events, che gestiva Lingotto Fiere, nel 2015, e il valore del marchio messo a bilancio per coprire i debiti.

"Sono assolutamente sereno, avendo sempre operato nell'interesse della Città di Torino", ha commentato l'ex sindaco, confermando di avere ricevuto le carte che lo riguardano dalla Procura del capoluogo piemontese.

Il legale della Parigi, Fulvio Gianaria, ha scritto in una nota di avere "fiducia nell'operato della magistratura, cui offrirà la massima collaborazione", mentre il governatore della Regione, Sergio Chiamparino, ribadiva "piena fiducia nell'operato dell'assessora Parigi", sottolineando: "Siamo sempre stati tutti guidati da un solo obiettivo, quello di rafforzare la manifestazione e quindi di fare l'interesse della città".

Di segno opposto il commento di Forza Italia, con il capogruppo Gilberto Pichetto che chiede il passo indietro dell'assessore e pur ribadendosi garantista chiarisce: "Non si può far finta di nulla rispetto ai reati contestati".

Critico anche il Movimento 5 Stelle. "PD e cultura: un sistema ben consolidato da troppi anni. Le inchieste della Procura consentiranno finalmente di chiarire molti aspetti.

Noi chiaramente aspetteremo gli esiti senza speculazioni politiche, ma saremo pronti a chiedere ad ognuno di assumersi le proprie responsabilità se le accuse fossero confermate".

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