Cronache

Fassino sul dito medio: "Rivendico il diritto di reagire"

Il sindaco di Torino non si scusa per il gestaccio rivolto ai tifosi del Torino che lo contestavano

Fassino sul dito medio: "Rivendico il diritto di reagire"

Beccato col dito medio alzato rivolto ai tifosi del Torino che lo contestavano (aveva smentito ma è stato smascherato da un video pubblicato su Youtube) il sindaco di Torino Piero Fassino non ci pensa nemmeno a scusarsi. E in un'intervista Repubblica rincara la dose. "Io non chiedo scusa a chi mi ha insultato. È stata data una ricostruzione sbagliata di quello che è successo. Perché dovrei chiedere scusa a chi mi ha insultato e aggredito, in modo pesante, a chi ha offeso la mia famiglia? Non ripeto quello che mi è stato detto per carità di patria. Mi hanno lanciato addosso ghiaia e lattine di birra. Cosa che ha provocato in me una reazione istintiva e umana, di cui naturalmente mi rammarico, ma che considerato il contesto mi sembra comprensibile. Chiedere scusa a quelle persone no". Intervistato anche dal Corriere della Sera Fassino ribadisce: "Arriva un momento in cui si deve reagire. Ecco, la tesi del porgere l’altra guancia a ogni costo mi sembra opinabile. Io rivendico il mio diritto a non farlo. A un certo punto bisogna anche dire basta".

Va bene, Fassino ha tutto il diritto di non ispirarsi a Gandhi, però rivendicare l'uso del "dito medio" come strumento di dialogo forse è un po' troppo. Si è comportato, il primo cittadino di Torino, né più né meno come un normale tifoso facinoroso che se insultato reagisce con un altro insulto. Nessuno, ovviamente, pretende che Fassino sia un santo. Ma il giorno dopo il fattaccio magari avrebbe potuto dire una cosa del genere: "Non lo rifarei". Lui invece ha detto esattamente il contrario.

Fassino assicura di essere "il primo a riconoscere il valore della fede granata, cosa rappresenta. Sono un moderato tifoso juventino, e allora? Mi ferisce questa tendenza sempre più diffusa a trasformare in aggressione anche la minima diversità di opinione". Intervistato anche dalla Stampa si difende dall’accusa di aver negato di aver compiuto il gestaccio. "Ieri - afferma, - a chi mi chiedeva conto dell’accaduto, ho solo negato la rappresentazione di un gesto di offesa nei confronti dei tifosi granata verso i quali non ho fatto alcunchè", "quel gesto di offesa e di reazione era nei confronti di chi mi stava aggredendo, di un gruppetto di persone...". Insomma, gli è andata male: quando si è sparsa la voce del ditino prima ha negato (a un giornalista che gliene chiedeva conto ha risposto: "figuriamoci") poi quando si è visto smascherato dal video, si è arrampicato sugli specchi dicendo che si era sentito offeso e umiliato e che lui, con quel gesto, voleva solo difendersi. E ribadisce: "L'aggredito sono io. Invece passo per l'aggressore".

538em;">Nessuno nega che Fassino abbia subito una dura contestazione, anche con pesanti offese (sicuramente da condannare). Ma come si fa minimamente a pensare che mostrare il dito medio sia la risposta migliore?

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