Cronache

Femminicidio a Palermo, tunisino strangola la compagna. Chiama il 113 e si consegna

Un uomo ha ucciso la compagna strangolandola in casa al culmine di una lite e poi ha chiamato la polizia per costituirsi. E' successo questa mattina a Palermo, in un'abitazione nei pressi della Stazione Notarbartolo

Femminicidio a Palermo, tunisino strangola la compagna. Chiama il 113 e si consegna

Un uomo ha strangolato la compagna in casa, poi ha chiamato la polizia per costituirsi. Ennesimo femminicidio in un 2019 che segna un altro episodio che ha come vittima una donna. Il delitto è avvenuto in via Antonino Pecoraro Lombardo, vicino alla stazione Notarbartolo a Palermo. Zona residenziale, tranquilla e vicino alle vie dello shopping. Secondo le prime informazioni, sarebbe stato l'uomo stesso ad ammettere di aver strangolato la compagna dopo l'ennesimo litigio. La vittima, secondo quanto si apprende, è una donna palermitana. Si chiamava Elvira Bruno di 52 anni. L'uomo, cittadino tunisino, lavora in città come cuoco. Si chiama Moncef Naili e secondo la ricostruzione fatta dagli agenti avrebbe chiamato lui stesso il 113 per autodenunciarsi.

Sul caso indaga la polizia, sul posto oltre l'ambulanza è arrivata anche la Scientifica che sta compiendo i rilievi del caso nell’appartamento. L'omicida è un 53enne tunisino che si è consegnato alla polizia facendosi trovare sul posto e indicando il corpo della donna steso a terra. L’uomo si trova in questo momento in Questura, interrogato dagli agenti della squadra mobile, dovrà spiegare i motivi che hanno portato all'uccisione della compagna. La coppia ha due figli.

Tra i vicini nessuno ha sentito nulla, nessuna lite, niente urla: "Erano bravissime persone. Non ho mai sentito urla, liti... Lui una persona tranquillissima, lei una brava persona. La testa forse impazzisce...", racconta una vicina. "Non ero nel palazzo quando è accaduto. Sono arrivato qui e ho visto la polizia e quando mi hanno detto quello che era successo, ero incredulo". Alle 13 in molti rientrano nel palazzo tra incredulità per quello che è successo è la necessità di avere maggiori dettagli. "Cosa è successo", chiede una signora allarmata. Nella strada cala il silenzio. All'arrivo della Scientifica la zona viene chiusa e un silenzio surreale avvolge l'intera strada.

Proseguono i rilievi della Scientifica al primo piano della palazzina di via Pecoraro. Gli investiagori stanno lavorando nelle stanze della casa tra la cucina e la sala da pranzo per stabilire l'esatta dinamica dell'omicidio.

La zona è presidiata da quattro volanti della polizia e l'accesso è chiuso alle persone estranee.

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