Cronache

Ferrara, due italiane aggredite da un branco di stranieri spacciatori

Due donne erano a passeggio con i loro cani quando sono state aggredite da venti stranieri. Armati di bottiglia di vetro le hanno minacciate e insultate

Ferrara, due italiane aggredite da un branco di stranieri spacciatori

Portano i cani a passeggio e vengono circondate da un branco di stranieri spacciatori: "Voi donne italiane siete tutte delle p***".

Erano le undici di sera, quando due donne sulla cinquantina, dopo aver trascorso la serata insieme, hanno deciso di portare i loro cani in un'area sgambamento a Ferrara. Dopo pochi minuti, una delle due signore si è accorta di aver perso il cellulare, così con il telefonino dell'altra si sono messe a cercarlo nel campo. Immediatamente, un gruppo di 20 africani si è accorto della loro presenza ed è corso verso di loro.

Il branco di stranieri era composto da tutti spacciatori che ogni sera si riuniscono intorno a quell'area per vendere droga. Secondo la ricostruzione fornita da una delle due 50enni a La Nuova Ferrara, i venti africani si sarebbero insospettiti dalla luce e dai rumori: "Probabilmente hanno pensato che stessimo facendo dei controlli anti-droga". Così, quando le due signore sono uscite all'area sgambamento hanno trovato gli stranieri che le attendevano armati di bottiglie di vetro.

Gli spacciatori le hanno subito accerchiate e hanno iniziato ad offendere loro e tutte le donne italiane. "Ci hanno accerchiato e ci hanno urlato contro: 'Dovete morire p***'. Avevamo molta paura, poi uno del branco mi ha preso per il collo e mi ha buttata a terra. Fortunatamente la mia amica ha avuto una pronta reazione e ha chiamato i carabinieri" - ha raccontato la donna.

Sentendola al telefono, gli africani si sono scagliati contro le due signore e poi sono scappati. All'arrivo dei carabinieri, le donne erano a terra con i loro cani, ma degli spacciatori non c'era più traccia. "Rispetto le forze dell’ordine, ma come mi hanno detto gli stessi i ragazzi di pattuglia, hanno sempre le mani legate.

Bisogna fare qualcosa, non si può più tollerare questa situazione" - ha concluso la signora.

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