Cronache

Quel filo sottile tra i marò e il riscatto per Greta e Vanessa

Seconde alcune indiscrezioni, il governo avrebbe pagato per evitare un caso simile a quello di Latorre e Girone

Quel filo sottile tra i marò e il riscatto per Greta e Vanessa

Cosa c'entrano i marò col rapimento di Greta e Vanessa? Molto, secondo alcune indiscrezioni raccolte da il Tempo e che parlano di una mossa per "abbassare la tensione mediatica".

Insomma, stando a varie voci, tra cui Luigi Bisignani, il governo ha preferito pagare il riscatto per evitare un altro caso come quello di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, "ostaggi" dell'India da ormai quasi quattro anni. Un retroscena che fonti governative e militari smentiscono categoricamente. Resta il fatto che anche per salvare i due fucilieri, in effetti, il governo italiano ha provato a mettere mano al portafogli, offrendo un risarcimento alle famiglie delle vittime. Un'errore, "un'idea funesta", dice al Tempo il giornalista Tony Capuozzo, autore del libro "Il segreto dei marò": "Suonava come un'ammissione di colpa".

Non riuscendo a risolvere la questione scucendo soldi, l'Italia avrebbe persino tentato tre blitz militari, uno portato avanti dagli incursori della Marina, un altro dai servizi segreti, il terzo sarebbe stato alla fine abbandonato e messo nel cassetto prima che diventasse operativo. Tutte indiscrezioni non confermate da fonti ufficiali, dicevamo. Anche l'ex ministro Mario Mauro, che ora chiede di far chiarezza con una commissione d'inchiesta sull'intera riunione ("Sinora non lo si è fatta di comune accordo con tutte le forze politiche per non mettere a repentaglio i nostri marò", ha detto), smentisce però qualsiasi piano alternativo alla via diplomatica, almeno durante il governo Letta: "Durante il governo Letta non si sono mai discussi interventi di chicchessia", assicura, "Per quella che è stata la durata, che come è noto breve, abbiamo proceduto nel solco di un negoziato che aveva consentito, pur continuando a rivendicare la giurisdizione, di confrontarsi nell'aula di giustizia della Corte suprema, appunto sui temi di giurisdizione. Se durante il governo Monti ci sono state invece queste cose io non glielo so dire, ne sono completamente all'oscuro.

Se poi si dice che a prescindere ogni Paese o nazione ha dei piani per situazioni di emergenza, è come parlare dell'aria fritta, perché stiamo parlando di cose che tutti gli stati maggiori avranno nel cassetto".

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