Rosso Malpelo

La fine dell'ultima Belle Époque

Da un video di Bloomberg
Da un video di Bloomberg

La Belle Époque separò, con l'illusione della pace universale, la guerra franco-prussiana del 1870 e la Grande Guerra, iniziata nel 1914 a Sarajevo. Settant'anni dopo, con il crollo dell'Urss, l'accordo fra Reagan, Gorbaciov e la Thatcher fece svanire il timore che la Guerra fredda, cominciata nel '47, diventasse calda. La fine del terrore fece immaginare a Francis Fukuyama che la storia fosse finita: uno scoop.

La seconda belle époque (grazie a una pace senza alternative) era cominciata con Hiroshima e il conseguente «equilibrio del terrore»: se mi uccidi, io prima di morire uccido te. Cinico, ma funzionante: guerre coloniali, guerriglie e terrorismi da allora non hanno causato neppure un centesimo delle vittime delle due guerre mondiali.

L'ultima belle époque, la terza, seppure col fiato corto, ancora regge. Ciò che non regge più è il terrore dello sterminio reciproco. I jihadisti sarebbero felici di saltare loro stessi in aria usando le armi atomiche e troppi Stati le brandiscono senza pudore. Se non si fa qualcosa, e alla svelta, la terza époque ci porterà nella fossa globalizzata. Le responsabilità maggiori gravano su Mosca e Washington, oltre che Londra, Parigi e Pechino.

Quanto a Roma, il suo governo è tenacemente impegnato a portare i sindaci al Senato, per brindare alla loro belle époque.

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