Cronache

Firenze, i verbali dello stupro: "Violentate dai due carabinieri"

Ecco le carte che ricostruiscono cosa accadde la notte del 6 settembre fra le due studentesse americane e i carabinieri accusati a Firenze

Firenze, i verbali dello stupro: "Violentate dai due carabinieri"

Mancano pochi minuti alle 4 del mattino dello scorso 7 settembre quando una chiamata arrivata ad un operatore del 113: "Venite prenderci per favore, violentati dalla polizia, polizia macchina la casa". Sono queste le parole che danno il via al caso delle due studentesse americane a Firenze che hanno accusato di stupro i carabinieri Pietro Costa e Marco Camuffo.

L'intervento della polizia

Passano precisamente 18 minuti dalla telefonata (3.48) all'arrivo delle volanti a borgo Santi Apostoli (4.06). Gli agenti salgono al primo piano e trovano T., 20 anni, che piange a dirotto. C., 19, invece è in stato di choc. Insieme a loro le due le coinquiline. Con gli agenti invece arrva anche un’interprete, messa a disposizione dall’università americana frequentata dalle ragazze. È lei a spiegare ai poliziotti cosa è accaduto. Le ragazze raccontano di essere state abusate da due poliziotti conosciuti nel locale Flò, dove hanno passato la serata. Le indagini, grazie a una telecamera posta all'inizio di borgo Santi Apostoli, chiariranno che quelli erano carabinieri e non agenti della polizia di Stato.

Il racconto in procura

La 20enne (T.), la più grande, è la prima ad essere ascolta in procura. Il verbale si apre alle 18: spiega di aver bevuto vodka, due bicchieri. L'amica aveva "bevuto molto"; l'alcol test fatto ad entrambe poco prima delle 7 segna 1,68 grammi per litro per T., 1,59 per C. Il racconto prosegue: dice di aver chiesto ai presenti alla discoteca un aiuto per chiamare un taxi che le riporti a casa. Ma uno dei "numerosi poliziotti presenti" si offre per la chiamata. All'uscita quest'ultimo riferisce alle studentesse che saranno riaccompagnate da un collega.

Alle ore 2.49 una gazzella lascia il parcheggio del locale. Una volta arrivare a destinazione - spiega una delle ragazze, come riporta La Nazione - i carabinieri, "uno piuttosto giovane e con fisico atletico, l’altro sui 45-50 anni ed un po’ calvo" entrano con loro nel palazzo. C. entra in ascensore con Pietro Costa, conducente del mezzo del 112, mentre T. sale a piedi con Marco Camuffo, appuntato classe 1970. La 20enne spiega che mentre sale le scale vede l'amica baciarsi con Costa, a quel punto però Camuffo l’avrebbe spinta verso la finestra sul pianerottolo e le avrebbe abbassato i pantaloni. Dopo il rapporto, T. precisa di aver afferrato l'amica, nel frattempo uscita dall'ascensore, e di essere entrate in casa, chiudendo la porta alle loro spalle. C., la 19enne, inizia il racconto alle 22.43, racconta tutto quello che è successo quelal notte in ascensore.

Riferisce inoltre di aver perso sangue, caso che le era già accaduto in altri rapporti intimi.

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