Firenze: violentatore rumeno incastrato per un secondo episodio dall'esame del Dna
10 Ottobre 2018 - 12:17La Belva del Varlungo, il violentatore rumeno già in carcere per uno stupro a Firenze, viene accusato formalmente di un altra violenza grazie ai risultati positivi del test del dna ricavato dalla vittima.
La “Belva del Varlungo” così viene soprannominato ormai il rumeno Arnaut Mustafa, già in carcere a Sollicciano (Firenze) per lo stupro avvenuto nel Settembre scorso ai danni di una giovane ragazza di origini mongole nella zona di Varlungo a Firenze e adesso formalmente accusato anche dello stupro di un'altra donna straniera avvenuto il 23 Giugno scorso.
L'esame di Dna non lascia dubbi: le tracce corrispondono a quelle del detenuto rumeno, che è sospettato di altri due casi di stupro avvenuti sempre a Firenze.
Il primo è avvenuto a Ferragosto 2017 quando una donna italiana è stata afferrata improvvisamente per un braccio e trascinata in un prato dove è stata costretta ad un rapporto completo con un uomo che dalla descrizione della vittima sembra combaciare proprio con il rumeno.
Il secondo episodio invece è più recente, risale al Giugno scorso, pochi giorni prima dell'aggressione alla donna giapponese per cui è già stato accusato. In questo caso l'aggressione ai danni di una sudamericana è stata interrotta da una macchina che si è farmata nei pressi del luogo ma il dna dell'aggressore è stato comunque raccolto nell'ospedale in cui si è recata la vittima, potendo quindi incastrare nuovamente la “belva del Varlungo”.
Le indagini della squadra mobile e dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Beatrice Giunti, non si sono ancora fermate quindi e se le ipotesi fossero confermate come in quest'ultimo caso, il rumeno sarà accusato di tutti e html" data-ga4-click-event-target="internal">quattro gli efferati stupri avvenuti nell'ultimo anno e mezzo a Firenze.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.