Cronache

Foggia, case chiuse per 50 euro al giorno di affitto

Le prostitute pagavano la pigione giornaliera a una coppia di dominicani

Foggia, case chiuse per 50 euro al giorno di affitto

Dovevano pagare 50 euro al giorno di affitto per avere una camera a disposizione dove poter accogliere i loro clienti. Queste erano le cifre che due prostitute e un trans sudamericani pagavano ad una coppia di Santo Domingo che sub-affittava due appartamenti a Foggia in pieno centro cittadino. Secondo l'accusa, pare che i tre proprietari (tutti foggiani) delle abitazioni date in affitto sapessero quello che accadeva all'interno delle case in quanto "ripetutamente informati nelle assemblee condominiali e dagli amministratori condominiali", come si legge sul quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno".

Per questo Meme Segunda Linarez Ruiz, 47 anni di origine dominicana e residente a Pescara, è stata arrestata dalla polizia. Il suo compagno, invece, è indagato. Anche i tre proprietari degli appartamenti, messi sotto sequestro preventivo, sono finiti nel registro degli indagati. Le ordinanze sono state emesse dal gip del tribunale di Foggia, Roberto Scillitani, su richiesta del pm che ha coordinato le indagini. I fatti contestati vanno dal 2016 fino a maggio scorso. I due dominicani sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni dei tre sudamericani che si prostituivano.
La procura della Repubblica di Foggia contesta il fatto che i due abbiano preso in affitto gli appartamenti e che abbiano pubblicato sui siti di annunci gratuiti alcune inserzioni per pubblicizzare le prestazioni sessuali effettuate nelle abitazioni sub-affittate alle prostitute. Addirittura i due avrebbero fornito alle donne e al trans chiavi di casa e profilattici, controllato l’attività di prostituzione svolta e chiesto, come detto, 50 euro al giorno di pigione.

I tre foggiani proprietari degli appartamenti sono, invece, indagati a piede libero per violazione della legge Merlin (che nel 1958 stabilì i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione).

L'indagine nasce dalla denuncia di due cittadine straniere, di nazionalità colombiana, sfruttate dal 2016 fino al 2018 dalla destinataria della misura cautelare in carcere.

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