Cronache

Foibe, è il giorno del ricordo

Cerimonia a Roma. Alfano: "Mai più pagine strappate". Bersani: "I giovani si impegnino contro odio razziale e pregiudizio"

Foibe, è il giorno del ricordo

È il Giorno del ricordo delle foibe: tutta Italia rende omaggio agli esuli giuliano-dalmati e alle vittime del regime comunista di Tito in Venezia Giulia, Istria e Dalmazia.

"La memoria deve essere condivisa, non dobbiamo dimenticare nessuno degli orrori e delle tragedie del Novecento, in particolare quelli che hanno toccato nel vivo la coscienza del popolo italiano dopo tanti anni in cui sono stati nascosti", ha redarguito Gianni Alemanno durante la tradizionale cerimonia all'Altare della Patria a Roma.

Inviti a ricordare una delle pagine peggiori della storia italiana sono arrivati da tutte le parti. "Preservare tale memoria significa trasmettere alle giovani generazioni il ripudio di ogni ideologia che annienta la dignità dell’uomo, educandole ai principi della democrazia, della libertà e del dialogo tra culture diverse al fine del comune arricchimento civile", ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, mentre Angelino Alfano chiede che il ricordo sia condiviso "da tutta la nazione, per rendere onore alle vittime di uno sterminio e ricordare violenze e prevaricazioni di ogni tipo. Mai più pagine strappate, ma per sempre omaggio a chi pagò così duramente l’amore per la patria italiana".

Si rivolge invece ai più giovani il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: "Alle nuove generazioni spetta il compito di impegnarsi affinché l’umanità possa emanciparsi dall’odio e dal pregiudizio. Gli orrori della guerra indussero uomini lungimiranti a pensare all’Europa unita come a un grandissimo progetto di pace e di prosperità per popoli che si erano combattuti per secoli. Quella fiaccola va ripresa e l’ideale europeo va perseguito con forza e convinzione. È l’unico modo per comprendere e onorare la storia che abbiamo alle nostre spalle e per perseguire un ideale comune di umanità, giustizia e libertà".

Associazioni di combattenti, cittadini e un picchetto in armi della scuola militare Nunziatella di Napoli si sono riunite nella foiba di Basovizza (Trieste), dopo per la prima volta dopo anni non sono intervenute alte autorità o rappresentanti del mondo politico.

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