Cronache

Foligno, il maestro si difende: "Era un esperimento"

L'uomo si difende durante la trasmissione Porta a Porta dalle accuse riguardo al terribile episodio avvenuto nella scuola. Ma il Miur vuole vederci chiaro e apre un'indagine

Foligno, il maestro si difende: "Era un esperimento"

Il maestro della scuola elementare di Foligno parla dopo che è scoppiata la bufera su quanto avvenuto nella sua classe, con il bambino di colore messo in un angolo rivolto di spalle e deriso "perché troppo brutto".

"Si trattava di una sperimentazione didattica che avevo annunciato ai ragazzi". Parlando al telefono a Porta a Porta, il cui è estratto è stato trasmesso in anticipo dal Tg1, il maestro ha dichiarato: "Ho detto 'possiamo fare una cosa di questo tipo'? E loro mi hanno risposto: 'proviamo'". "Chiedo scusa ai genitori e alla scuola per il caso che si è sollevato e certamente non rifarei una cosa del genere", ha detto il professore. L'uomo ha poi continuato spiegando che l'idea fosse quella di provocare i sentimenti dei bambini sui temi dell'integrazione e che in quel momento, a lezione, si parlava "della Shoah, dell'integrazione". "E quindi - ha concluso il supplente - era per suscitare una provocazione".

Ed "oggettivamente ho ottenuto una risposta di indignazione, quindi - ha continuato a sostenere il maestro - fondamentalmente l'esperimento di suscitare una reazione contraria è stata riscontrata". Il maestro della scuola di Foligno ha poi voluto ribadire che proprio l'indignazione suscitata nella classe, con i bambini che dicevano che non fosse la cosa giusta da fare, è stato il risultato migliore che potesse ottenere: "Il risultato degli altri bambini della classe è stato coerente con quello che era l'obiettivo dell'esperimento provocatorio".

Una difesa che però lascia il tempo che trova. Tanto che lo stesso ministero dell'Istruzione ha comunque avviato un'indagine con gli uffici della Regione Umbria per capire in maniera dettagliato quanto avvenuto. La denuncia dei genitori non è ovviamente passata inosservata. E il ministro ha già detto su Twitter che avrebbe condannato in maniera molto dura il docente una volta appurata la realtà dei fatti.

Intanto, il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha presentato un'interrogazione parlamentare al governo per spiegare quanto accaduto.

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