Cronache

Fondi Ue per sorvegliare i governi dei Paesi conservatori

Budapest e Varsavia sorvegliati speciali: diverse società legate alla Ue ne monitorano le politiche economiche e sociali. In Ungheria la Ue paga l'associazione dell'ex premier socialista per valutare le politiche di Orban...

Fondi Ue per sorvegliare i governi dei Paesi conservatori

In Polonia vince la destra euroscettica e la Ue mette Varsavia sotto osservazione. La denuncia arriva da un gruppo di osservatori guidato dall'europarlamentare italiano Luca Volontè, che segnalano come i governi conservatori del Vecchio Continente finiscano nel mirino delle istituzioni europee non appena eletti.

È il caso dell'esecutivo polacco guidato da Beata Szydlo, l'esponente del partito di destra ed euroscettico Diritto e Giustizia eletta Primo Ministro della Polonia appena un mese e mezzo fa. La Commissione Europea ha infatti firmato un contratto con la società ungherese di consulenza nel settore pubblico Altus per il monitoraggio dei risultati della politica di Coesione in Polonia per gli anni 2014-2020.

In parole povere, si tratta di sorvegliare come vengono spesi i soldi stanziati dall'Unione per centinaia di migliaia di progetti in Polonia. La Altus, che ha annunciato con toni trionfalistici la sottoscrizione del contratto, è l'azienda dell'ex premier socialista magiaro Ferenc Gyurcsány, acerrimo nemico di Viktor Orbán.

La compagnia di Gyurcsány, però, non si occupa solo di Polonia: tra i Paesi che l'Europa ha chiesto ad Altus di monitorare c'è anche, guarda caso, proprio l'Ungheria a guida nazionalista (provocando le proteste del governo magiaro per il palese conflitto d'interessi).

"Quanto emerge da queste vicende - attacca Volontè parlando con ilGiornale.it - è l'ennesimo caso di intromissione negli affari interni di uno Stato da parte della Commissione Europea. Finanziare un ex Premier per di più socialista, affinchè valuti con i soldi dei cittadini europei, quei paesi in cui i socialisti hanno perso le elezioni, è l'ennesima vergogna che favorirà solo i partiti anti europei. L'Europa con queste scandalose decisioni sta promuovendo rabbia e proteste giustificate contro se stessa."

L'accanimento contro Budapest e Varsavia, però, non si limita alla sorveglianza sulle spese. ILGA-Europe, tra le maggiori associazioni Lgbt in Europa e finanziata da Bruxelles, si è recentemente scagliata contro Ungheria e Polonia, colpevoli di aver bloccato l'adozione di una proposta della Commissione Europea del 2011 in tema di diritto di proprietà per coppie omosessuali. ILGA, nel suo sito internet, definisce la famiglia semplicemente come "le persone che ti sono vicine": facile immaginare che non condividano le politiche conservatrici di governi democraticamente eletti.

Più dubbi permangono, però, sull'opportunità di mettere dietro la lavagna i rappresentanti degli Ungheresi e dei Polacchi con il denaro dei contribuenti Ue. Prima ci viene chiesto di scegliere i tuoi governanti, poi utilizzano i nostri soldi per sanzionarne le decisioni politiche.

@giovannimasini

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