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Forza Italia, non un bancomat

Forza Italia,  non un bancomat

Un lettore ci scrive: se, per un cavillo, Berlusconi non voterà Marcello Foa, valido giornalista, come presidente della Rai sarà una grande delusione. Ci sta, ma la verità è un po' più complicata, come ho cercato di spiegare già ieri. Potrei rigirare il suo concetto e dire: perché per un cavillo una mancata comunicazione Matteo Salvini rischia di bruciare la candidatura di Marcello Foa? Ma non cavilliamo sui cavilli, altrimenti non ne usciamo più. Anche perché non siamo di fronte alla lite tra due bambini capricciosi, né alle bizze di due adulti rancorosi. Qui stiamo parlando di politica. Non dei suoi riti, sui quali si potrebbe soprassedere senza drammi, ma delle sue regole e, quindi, della sua sostanza. Il ragionamento di Berlusconi mi sembra chiaro e financo semplice: caro Salvini, vuoi il mio voto perché da solo, dopo avermi scaricato all'opposizione, non ce la fai? Me lo spieghi e me lo chiedi, non come avvenuto - me lo ordini (per di più via Facebook) come se fossi un tuo dipendente o un tuo cameriere.

La nomina del presidente della Rai è, a tutti gli effetti, un atto politico e Forza Italia non è la dépendance né il bancomat di casa Salvini. Se si fosse trattato di un errore, di una svista, il leader della Lega avrebbe avuto tutto il tempo di porre rimedio. Poteva chiedere scusa o, quantomeno, accampare una scusa. Non ha fatto né l'uno né l'altro, né pubblicamente né privatamente, quindi non parliamo di un cavillo, ma di una scelta politica che va ben oltre la figura di Marcello Foa. La risposta a un fatto politico non può che essere politica, perché (non so ancora per quanto, viste le teorie grilline) la democrazia si esercita attraverso i rapporti di forza tra i numeri parlamentari, che vanno gestiti e concordati.

Non si chieda, quindi, caro lettore, perché Silvio Berlusconi non vuole Foa. Primo perché non è vero (il Pd sì non lo vuole per un giudizio politico e penso anche personale), secondo perché la domanda che lei dovrebbe farsi, e che attende risposta, è un'altra: perché Salvini vuole umiliare oltre misura e pubblicamente Silvio Berlusconi e tutta Forza Italia, il pullman sul quale la Lega ha percorso comodamente un bel tratto della sua lunga storia?

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