Cronache

Migranti, fuga in massa dal centro rimpatri: "La polizia non ce la fa"

La fuga di 22 migranti dal centro di permanenza per i rimpatri. Gli allarmi sulle condizioni di vita nel centro di Potenza. Il sindaco: sono troppi

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Ventidue migranti sono scappati dal centro di permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio. I fatti risalgono a due giorni fa. E pensare che gli immigrati sono lì perché dovrebbero essere "detenuti" prima di venire espulsi. Hanno scavalcato il muro di cinta e si sono dati alla macchia. La polizia, impiegando le forze sul territorio, al momento è riuscita a recuperarne dodici. Una decina ne manca all'appello.

La fuga, in protesta per le condizioni di vita all'interno dei Cdp, ha fatto riaprire la polemica sulle rispetto della dignità degli "ospiti" della struttura. Nei giorni scorsi, come scrive l'Huffington Post, il senatore della Lega Pasquale Pepe e l'eurodeputata di "L'Altra Europa con Tsipras", Eleonora Forenza, hanno visitato il centro. Da posizioni opposte - il leghista chiede l'espulsione dei migranti, la Forenza il "rispetto dei diritti umani" - entrambi sembrano concordare che la situazione senbra aver superato ogni limite. Senza considerare che anche il sindaco Michele Mastro, di centrosinistra, ci tiene a sottolineare che "queste situazioni sono rogne. La convivenza può esserci se si garantisce la sicurezza. Il Prefetto ci assicurò che ci sarebbe stata vigilanza. Nel centro sono presenti Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e, da qualche tempo, anche l'Esercito, ma purtroppo, nonostante il gran lavoro che svolgono quotidianamente, le forze dell'ordine non riescono a tenere sotto controllo la situazione".

I fatti degli ultimi giorni sembrano dimostrarlo, visto che in 22 se ne sono andati. "Parte della struttura, aperta in fretta e furia, è ancora cantiere - spiega all'Huffington il sindaco - c'è un muro di cinta non ancora completato. Pare che i migranti siano scappati da lì. E poi il numero degli ospiti è molto cresciuto. Dai quindici che c'erano all'inizio si è passati a quaranta e oggi ci sono quasi cento persone".

Non è un caso dunque se Pepe parla di "una situazione che non consente di rispettare né la dignità degli ospiti, che comunque dovrebbero essere espulsi prima possibile invece di stare lì parcheggiati, né alle forze dell'ordine, alle quali vanno sostegno e solidarietà, secondo me non in numero sufficiente per tenere sotto controllo la situazione, di lavorare in sicurezza".

Tra "cumuli di rifiuti" e condizioni igieniche precarie, la Forenza si dice "umanamento molto provata".

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