Cronache

Furti, intimidazioni e incendi La banda del San Raffaele finisce in manette

Arrestati 3 dipendenti accusati di un maxi furto di un milione di euro e di aver dato fuoco alla centrale elettrica di un campo di calcio su mandato di don Verzé

Furti, intimidazioni e incendi La banda del San Raffaele finisce in manette

Altro che "security". All'interno del San Raffaele, l'ospedale alle porte di Milano fondato da don Verzé, agiva - sotto la copertura dell'ufficio che tutelava la sicurezza della struttura - una banda che ne combinava di tutti i colori.

Tre dipendenti della struttura sono stati arrestati questa mattina su richiesta della Procura di Milano, ad accusarli sono gli stessi pm che indagano sul crac dell'ospedale. Agli arrestati sono contestati una serie di episodi criminosi. Il più sconcertante di tutti é quello che risale più indietro nel tempo, al 2006, perché i tre sono accusati di avere agito su mandato proprio di don Verzé: l'anziano sacerdote avrebbe ordinato ai suoi uomini di dare fuoco alla centrale elettrica di un campo da calcio adiacente al San Raffaele, allo scopo di convincere la società calcistica che lo aveva in affitto a rinunciare anzitempo al contratto.

Su quell'area, infatti, era progettato un allargamento dell'ospedale. A dare l'ordine, insieme a Verzé, sarebbe stato un dirigente dell'ospedale di none Andrea Roma, per il quale però il giudice preliminare ha rifiutato l'arresto. A titolo personale, invece, i tre uomini della security avrebbero agito negli altri due episodi. Particolarmente in quello del 23 luglio dello scorso anno, quando nel pieno della tempesta che aveva investito l'ospedale (l'amministratore Mario Cal si sarebbe suicidato tre giorni dopo) pensarono bene di infilarsi nel caveau del San Raffaele e impadronirsi di contanti e titoli per un milione di euro.

L'ultimo episodio contestato riguarda l'incendio della vettura di un altro dipendente del San Raffaele, tale Cesare Da Monte, con cui gli uomini della security avevano avuto un diverbio.

Gli arrestati per tentata estorsione, furto e incendio sono Carlo Donati e Antonio Cirillo, capi dell'ufficio security, e il loro collaboratore Francesco Pinto.

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