Cronache

Garante nazionale per l'infanzia sequestrata da migranti minori

Ore drammatiche ieri sera in una struttura di Cassano delle Murge. Durante la visita di Filomena Albano scatta una rivolta e il sequestro degli ospiti e della direttrice

Garante nazionale per l'infanzia sequestrata da migranti minori

La Garante Nazionale per l'infanzia, Filomena Albano, è stata sequestrata ieri sera per circa un'ora all'interno di una struttura per migranti minori non accompagnati di Cassano delle Murge, in provincia di Bari.

La Albano e altre persone che si trovavano in visita con lei nella struttura sono state liberate solo dall'intervento dei carabinieri. Secondo le testimonianze raccolte dall'Ansa, la Albano, la Garante dei minori per la Puglia, Rosy Paparella, ed altri ospiti si trovavano nella sala riunioni del centro quando alcuni minorenni avrebbero dato vita a una protesta violenta contro le condizioni di vita nel campo.

Prima le urla e gli insulti, poi addirittura ci sarebbero state anche delle minacce di morte contro gli ospiti. Secondo il racconto della Garante nazionale, i giovani avrebbero addirittura minacciato di tagliare la gola alla direttrice responsabile della struttura. La situazione è ulteriormente degenerata quando il gruppo di visitatori ha tentato di raggiungere le auto per allontanarsi: i migranti hanno circondato le vetture e bloccato ogni via d'uscita, sequestrando di fatto la Albano e il suo seguito.

"O ci date qualche risposta, oppure da qui non uscite" hanno intimato i giovani, che da mesi sono bloccati nel centro in attesa di documenti che sembrano non arrivare mai. Fra i protagonisti della rivolta diversi minori nigeriani, gambiani ed egiziani.

Drammatico il racconto della garante provinciale Paparella: "Abbiamo potuto chiamare i carabinieri allontanandoci sul viale dove, peraltro, i ragazzi avevano chiuso i cancelli con delle pietre. Cancelli sigillati con dei massi. Poi si erano sdraiati a terra, le auto bloccate da panchine e hanno fatto un muro umano per non farci uscire. La situazione era tale che poteva diventare motivo di provocazione anche impugnare il cellulare. Eravamo controllati a vista, non ci potevamo muovere". La situazione è stata riportata alla normalità solo dopo l'intervento dei carabinieri.

"Alcuni di questi ragazzi erano in stato di sovra eccitazione nervosa visibile - racconta la Albano - Questi episodi vanno avanti da giorni e sabato scorso hanno distrutto un locale all'interno della struttura. Stavolta ci hanno sequestrati per più di un'ora ed è stata davvero una brutta avventura,. Per fortuna è finito tutto bene. Ma se non si fa qualcosa per ridurre i tempi di permanenza nei Centri di prima accoglienza, i minori stranieri continueranno a sentirsi 'parcheggiatì. E a vedersi senza futuro".

Più tardi, su Facebook, la Paparella ha tentato di dare una spiegazione all'accaduto: "Quello che è successo oggi pomeriggio dia l’idea di quanto le istituzioni non riescano ad assicurare tempestivamente i diritti ai minori stranieri soli 'trattenutì, ben oltre i 60 giorni previsti nelle strutture governative.

E' doloroso e difficile aver vissuto questa esperienza - aggiunge - ma ancor più dolorosa e difficile è la condizione che vivono questi stessi ragazzi e anche gli operatori che se ne prendono cura."

Commenti