Cronache

Il British Council critica George: "È solo un bianco privilegiato"

Responsabile della promozione della cultura inglese nel mondo, Angela Gibbins non ha risparmiata il popolarissimo - e innocente - principino: "Bianco privilegiato. Non conoscerà mai le difficoltà della vita"

Il British Council critica George: "È solo un bianco privilegiato"

È vero: un paio di giorni fa, anche suo padre William ha detto che George è eccessivamente viziato. Tuttavia, si tratta di commenti che solo i genitori possono permettersi di fare sul proprio figlio. Detti da altre persone - con allusioni al colonialismo e alla lotta di classe, tra l'altro -, risultano insensati e fuori luogo. È la spiacevole situazione creata da una manager del British Council - e perciò direttamente alle dipendenze di Sua Maestà - , Angela Theresa Gibbins, che in uno sfogo su Facebook ha pensato bene di offendere una delle figure inglesi più conosciute a livello mondiale: il piccolo di casa Windsor, il principino George.

"Bianco privilegiato. Quel sorrisetto sfacciato è l'innata consapevolezza di essere un reale, ricco e avvantaggiato", con tanto di foto sorridente del bimbo (ricordiamolo, di appena tre anni), troppo piccolo per capire effettivamente la sua posizione nel mondo. "Non conoscerà mai nessuna difficoltà nella vita - continua il post -. Andiamo a cercare delle foto di bambini siriani e rifugiati suoi coetanei e vediamo che espressioni hanno".

Nonostante l'impostazione della privacy sulla pagina Facebook permettesse la visualizzazione del post solo agli amici della Gibbins, alcuni infuriati sudditi di Sua Maestà l'hanno salvato e diffuso in rete. Inutile dire che l'account della manager è stato riempito di critiche e offese indignate: "Guardi la foto di un bambino e questa è la prima cosa che ti viene in mente?" e "Davvero una come te si occupa della promozione del nostro Paese nel mondo?".

La Gibbins, in quanto dirigente del British Council, è responsabile della comunicazione con l'estero della Gran Bretagna per ciò che concerne la cultura. In particolare, il suo dipartimento si occupa di passare la miglior immagine possibile della monarchia inglese al resto del mondo.

Il post, quindi, assolutamente controproducente, potrebbe concretamente costarle la carriera.

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