Cronache

Genova, Casapound sfida gli "antifa" e apre la sede in piazza Alimonda

A Genova Casapound vuole inaugurare la propria sede accanto al luogo dove morì Carlo Giuliani durante il G8. Gli antifascisti organizzano un corteo

Genova, Casapound sfida gli "antifa" e apre la sede in piazza Alimonda

Il passaggio della città alla destra di Toti e Bucci non è andato giù ai collettivi antifascisti genovesi, che organizzano per venerdì 30 giugno un corteo lungo le strade della città. E ora c'è un motivo in più: CasaPound sta per aprire la sua sede a Genova e intende farlo in via Armenia, traversa di piazza Alimonda dove durante le proteste per il G8 rimase ucciso Carlo Giuliani.

Una provocazione a cui gli antagonisti genovesi rispondono con una manifestazione "contro ogni organizzazione fascista e razzista, contro il decreto Minniti e il Daspo urbano per la solidarietà ai migranti contro le frontiere".

La data non è casuale: esattamente 57 anni fa - il 30 giugno 1960 - la città fu interessata da una rivolta popolare contro il governo Tambroni, reo di avere consentito all'allora Movimento sociale italiano di organizzare in città il proprio congresso. Uno sfregio alla fama di città antifascista che la città si era costruita durante la Resistenza.

Interpellati a proposito dell'apertura della loro nuova sede, gli attivisti di CasaPound hanno smentito l'esistenza di un nesso con l'uccisione di Giuliani. Destavano qualche sospetto anche le tempistiche da loro scelte per inaugurare il loro presidio permanente sul territorio, collegate in apparenza con la vittoria del centro-destra alle elezioni Comunali.

Mentre la città si prepara alla prima riunone del nuovo consiglio comunale, nel quale siederanno addirittura 9 consiglieri della Lega Nord (cinque anni fa ne entrò soltanto uno), non si nasconde una certa preoccupazione per le possibili tensioni che potrebbe generare il corteo. Già domenica sera, in piazza De Ferrari, si sono registrati alcuni problemi.

Solo qualche mese fa, la parte a levante della città era stata bloccata da un altro corteo antifascista radunatosi per la riunione organizzata da alcun movimenti neo-fascisti provenienti da tutta Europa.

Tuttavia la manifestazione si era svolta in maniera sostanzialmente pacifica, a parte un lancio di oggetti e il tentativo di un singolo di avvicinarsi all'edificio sede del raduno.

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