Cronache

Il geologo choc su Amatrice: "Ho visto i progetti: crollerà ancora"

L'inquietante analisi del professor Antonio Moretti, professore di geologia e sismologia all'Università de L'Aquila, esperto di terremoti

Il geologo choc su Amatrice: "Ho visto i progetti: crollerà ancora"

E se un nuovo terremoto tornasse a colpire Amatrice e il Centro Italia? Magari dopo che la ricostruzione a lumaca sarà finita: riuscirà a reggere alle nuove oscillazioni del territorio? Non è detto. L'inquietante analisi viene dal professor Antonio Moretti, professore di geologia e sismologia all'Università de L'Aquila, esperto di terremoti: "Ad Amatrice e dintorni - spiega in una intervista al Fatto Quotidiano - si stanno progettando edifici che non potranno reggere a un terremoto violento come quello del 24 agosto 2016”.

Ricostruire per vedere tutto nuovamente a terra, dunque. Almeno così sembrerebbe. "Queste cose - dice Moretti - bisogna chiedersele prima che i progetti siano ultimati. Prima che si costruisca". Il geologo ha studiato diagrami, appalti, fotografie post-terremoto e via dicendo. Il materiale che lo ha fatto arrivare alla conclusione che i progetti realizzati per Amatrice potrebbero portare non una rinascita della cittadina simbolo del Sisma del 2016. Ma ad un disastro.

"I parametri previsti dalle leggi vigente (norme tecniche per le costruzioni del 2008) - spiega - sono basati sui terremoti avvenuti fino al 2004. Ma in questi ultimi eventi – L’Aquila, Emilia, Castelluccio e Amatrice – gli accelerometri dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) hanno misurato accelerazioni al suolo molto superiori a quelle finora ritenute possibili”. E quindi i parametri su cuisi basa la ricostruzione potrebbero essere del tutto inutili ed inadeguati.

Le nuove case non adeguatamente progettate resisteranno a terremoti come quelli appena avvenuti? - si chiede il professore - Forse prima di progettare sarebbe meglio studiare ancora cosa è avvenuto veramente. Il compito prioritario di uno Stato è garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini e non risparmiare qualche centinaio di milioni di euro in cemento. Perché dobbiamo ricordarci quello che è successo in Irpinia: su una spesa complessiva di 55mila miliardi di lire per la ricostruzione, soltanto poche migliaia di miliardi sono stati utilizzati per i materiali. Il resto della spesa era soprattutto riservato all’emergenza, alle infrastrutture, alle consulenze, a tutta quella roba lì”.

E pensare che per fare le cose come si deve le competenze ci sarebbero. Basta applicarle, ad esempio costruendo ogni isolato delle nuove città "sopra una piattaforma anti-sismica interrata".

"La piattaforma - propone Moretti - potrebbe essere realizzata con finanziamenti pubblici, mentre gli edifici veri e propri vanno affidati ai consorzi privati: per Amatrice gli isolatori non sono previsti in nessuno dei progetti che fin qui ho avuto modo di vedere”.

Commenti