Cronache

Germania non segue i bimbi uccisi a Rebibbia: "Non paga rimpatrio delle bare"

A pagare il rimpatrio delle salme dei due bambini gettati dalle scale di Rebibbia dalla madre sarebbero l'ospedale vaticano e il Comune di Roma

Germania non segue i bimbi uccisi a Rebibbia: "Non paga rimpatrio delle bare"

Si dice che gli amici si scelgono, i parenti no. E Divine e Faith, i due bimbi tedeschi gettati giù dalla tromba delle scale di Rebibbia, quella mamma e quel papà non se li erano scelti. La natura li aveva assegnati loro.

Alice Sebesta, tedesca di origine georgiana, e Ehis Eigebelelou, nigeriano, avevano entrambi il passaporto tedesco e una lunga sfilza di reati sulle spalle. Lei era detenuta nel carcere romano per spaccio internazionale di droga. Lui invece è in galera in Germania con l’accusa di essere membro di una banda di criminali nigeriani dedita allo spaccio e al traffico di stupefacenti. Certo non due persone specchiate, ma che colpa ne hanno i due piccoli bambini uccisi da un raptus omicida della madre?

Nessuno. Eppure secondo quanto riporta La Verità, la Germania si sarebbe “disinteressata” della loro vicenda e non avrebbe neppure pagato le spese per il funerale e il successivo rimpatrio delle salme.

Le esequie, un po’ nel silenzio mediatico, si sono svolte ieri nella chiesa romana di Sant' Onofrio al Gianicolo. Erano presenti gli infermieri del Bambino Gesù che hanno tentato di salvare la vita a uno dei due bimbi. L’altro era morto sul colpo quando la madre li ha gettati dalle scale del reparto “protetto” del reparto per madri detenute.

Alla fine della fiera, a pagare il rimpatrio sarebbe stato l’ospedale vaticano. Secondo quanto scrive La Verità, "l’ambasciata tedesca a Roma non avrebbe opposto un formale rifiuto a sostenere le spese del funerale e del rimpatrio, stante la totale indigenza della famiglia, ma avrebbe cincischiato fino a creare una situazione troppo imbarazzante e al limite del disumano. E così, mercoledì, alla vigilia delle esequie nella piccola chiesa vicino al Bambino Gesù, i vertici dell' ospedale, guidato da Marcella Enoc, hanno risolto la faccenda con generosità e hanno deciso di organizzare e pagare il ritorno di Faith e Divine in patria”.

Dal canto suo, il Comune di Roma si è offerto per aiutare per le pratiche di rimpatrio e dei funerali delle due piccole vittime.

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