Cronache

Gerry Scotti non trattiene le lacrime: pianto in diretta a Tu si que vales

La storia della Casa di Toti commuove tutti i giurati in studio. La voce rotta di Gerry Scotti e le lacrime di Iva Zanicchi

Gerry Scotti non trattiene le lacrime: pianto in diretta a Tu si que vales

Un sogno. Ecco cosa ha portato sul palco di Tu si que vales Muni Sigona, la mamma di Toti, un ragazzo con una neuro-diversità. Con lei di fronte alle telecamere c’erano gli amici del figlio, anche loro con difficoltà. La signora sta cercando di trasformare una struttura a Modica in un hotel senza barriere architettoniche e gestito da ragazzi speciali. Un modo per farli lavorare, insieme a dei tutor, perché “per loro dopo la scuola c’è il nulla”.

Sono tante le imprese che sostengono questa iniziativa e Muni è andata a raccontare in televisione la loro storia. Una storia che ha commosso tutti i presenti in studio, con Gerry Scotti che non è riuscito a trattenere le lacrime così come Iva Zanicchi. Occhi lucidi per Martin Castrogiovanni.

“Buonasera sono Giovanni e sono un ragazzo che fa parte della Casa di Toti”, ha detto di sé uno dei giovani che ha accompagnato la donna. “Sono aiuto cuoco e ora lavoro in una gelateria nella speranza che un domani io abbia la possibilità di lavorare”. Poi c’era Matteo: “Sono felice perché lavoro”. Giuseppe invece ha lavorato in una gelateria e “sono contento perché sto tornando alla casa di Toti”. "Io sono William – ha detto l’ultimo ragazzo - e alla casa di Toti mi occuperò di accoglienza e pulizie".

"Io lavoro in una industria meravigliosa dove capiscono cosa significa essere mamma di Toti e di Toti ce ne sono tanti – ha detto Muni – E quello che chiedo ai telespettatori di concedere parte del tempo a ragazzi come loro perché da loro si impara tantissimo". Sul volto di Gerry Scotti sono scorsi fiumi di lacrime: "Hai ripetuto più di una volta la parola grazie - ha detto il conduttore con la voce rotta dalla commizione - ma dobbiamo dirtelo anche noi. Perché noi vediamo qui gente che fa le capriole e non impareremo mai.

Ma forse possiamo imparare a voler bene" (guarda qui il video).

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