Cronache

Il giallo dei 10 milioni di euro "atterrati" a Linate e scomparsi

C'è un'inchiesta in procura. Sono coinvolti almeno un ungherese, un russo, un vietnamita, un italiano e, forse, anche un cinese

Il giallo dei 10 milioni di euro "atterrati" a Linate e scomparsi

Dieci milioni di euro in contanti "atterrano" a Linate e svaniscono nel nulla. Su questa enorme cifra, che ha raggiunto la città nella valigia di un un ungherese, Tibor Orosz, accompagnato da un russo, Oleg Popov, a bordo di un jet privato, ora indaga la procura.

La storia, raccontata dal Corriere della Sera è questa: il 18 dicembre 2013 l'ungherese e il russo giungono a Linate. L'ungherese non nasconde i soldi, anzi dichiara la somma alla Dogana, e spiega che provengono da una certa banca del suo Paese, e che gli servono per concludere un affare immobiliare in Italia. Quasi facesse il possibile perché i 10 milioni venissero contati e certificato così il fatto che fossero giunti a destinazione.

Compilati tutti i moduli necessari in Dogana, l'ungherese viene fatto passare. Solo a distanza di diverso tempo, quando le verifiche amministrative mostrano alcune incongruenze (come che l’indicata banca ungherese era un’altra), la notizia di reato giunge in procura, dando via alle indagini condotte pm Stefano Civardi.

Piano piano si ricostruisce la storia della somma: Orosz e Popov l’hanno davvero prelevata in Ungheria in contanti, ma nella piccola banca "Szentgal es Videke" di Budapest. Qui il vietnamita Nguyen Xuan Hai aveva riversato su un conto corrente montagne di euro, a botte anche di 44.000 banconote al giorno da 50 o 20 o persino 10 euro. E quel conto aveva bonificato altri conti di apparenti cinesi in Cina, fino al dicembre 2013. Il 18 dicembre si blocca ogni operazione, i due corrieri prelevano la somma e volano in Italia.

All’uscita dell’aeroporto, l’ungherese sale su una staffetta di auto che, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbero raggiunto un autogrill nei pressi di Ivrea, dove sarebbe avvenuto uno scambio di valigette con un italiano: un 60enne che ha avuto alcuni guai con la giustizia. Ora è indagato per riciclaggio e ieri sono state perquisite le sue pertinenze dalla polizia giudiziaria di Milano con il supporto della Squadra mobile di Alessandria e di quella di Ivrea. A casa sua gli investigatori hanno anche trovato un apparente dipinto di Guido Reni fatto a pezzi.

Gli accertamenti diranno se si tratta di un falso o di un originale rubato.

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