Cronache

Giorni e orari dello sciopero dei benzinai

Sciopero di 56 ore, si parte stasera. I gestori accusano il governo di indifferenza. Il ministro Zanonato annuncia un piano per evitare rincari

Giorni e orari dello sciopero dei benzinai

Da stasera fino a venerdì ci saranno problemi sui rifornimenti, per lo sciopero dei benzinai proclamato contro le società autostradali e le compagnie petrolifere. Lo sciopero è in programma dalle 22 di stasera fino alle 6 del 19 luglio. Uno stop dei rifornimenti di 56 ore. Interesserà le aree di servizio poste lungo tutte le tratte autostradali, tangenziali e i raccordi. Vani i tentativi di mediazione volti a scongiurare la protesta e i moniti del garante per gli scioperi e del governo.

La questione è aperta su diversi fronti: le tre associazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio sottolineano che la rete ha perso il 50% delle vendite per colpa di politiche dei prezzi sbagliate delle aziende mettendo a rischio 6000 posti di lavoro. Ieri il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato aveva annunciato un richiamo ai petrolieri ma il numero uno dell’Unione petrolifera Alessandro Gilotti, replica definendo "pretestuose ed infondate" le polemiche di questi giorni sui prezzi dei carburanti, sottolineando il peso del carico fiscale.

Il sottosegretario De Vincenti ha annunciato che ha già attivato Mr Prezzi e che la prossima settimana convocherà il tavolo con i petrolieri; il Garante per gli scioperi, Roberto Alesse ha convocato domani i rappresentanti delle compagnie petrolifere e il concessionario Autostrade per l’Italia. Ma intanto lo stop scatta, mentre nei giorni scorsi, complice la situazione politica di alcuni paesi come l’Egitto, i prezzi dei carburanti hanno ricominciato a correre. Distributori chiusi quindi fino a venerdì mattina non solo sulle autostrade ma anche su tangenziali e raccordi.

Secondo le associazioni di categoria, nonostante la sottoscrizione di un documento esattamente un anno fa tra ministero dello Sviluppo economico, società autostradali e compagnie petrolifere nulla è cambiato se non in peggio ed "i concessionari delle tratte autostradali hanno visto incrementare fuori da ogni logica di mercato e di ragionevolezza le royalty pretese su ogni litro di benzina e gasolio venduto in autostrada. Dal canto loro le compagnie petrolifere insistono nell’imporre i prezzi dei carburanti più alti d’Europa".

Per il presidente dell’UP però "in questa fase i prezzi hanno riflesso in maniera del tutto parziale e contenuta gli aumenti internazionali". "Il vero problema - ha proseguito Gilotti - è l’elevato carico fiscale che per la benzina è superiore a 1,03 euro/litro, il 60% del prezzo totale. Inoltre, i prezzi attuali sono assolutamente inferiori rispetto al prezzo medio del 2012".

Per de Vincenti quello delle accise è un tema che va affrontato ma non è comunque il nodo della questione: "Il prezzo del carburante al netto delle imposte - dice infatti- è comunque più alto in Italia rispetto agli altri Paesi europei, il problema è la concorrenza e l’inefficienza della rete".

Ad intervenire oggi anche un gruppo di parlamentari del Pd: "I cittadini subiscono gli ennesimi maxi-rincari sui carburanti prima delle vacanze - dicono Michele Anzaldi, Lorenza Bonaccorsi, David Ermini, Federico Gelli, Ernesto Magorno - ci auguriamo che le soluzioni non arrivino dopo l’estate".

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