Cronache

Giubileo dei Migranti, migliaia di profughi da Papa Francesco

In circa 5mila hanno partecipato all'Angelus con il Santo Padre e alla Santa Messa presieduta dal cardinale Antonio Maria Vegliò. "La vostra presenza in questa piazza è segno di speranza" ha detto ai migranti Papa Francesco.

Giubileo dei Migranti, migliaia di profughi da Papa Francesco

Città del Vaticano - I primi ad arrivare a Piazza San Pietro stamane sono stati i 200 richiedenti asilo del CARA di Castelnuovo di Porto, provenienti perlopiù da diversi Paesi dell’Africa e dal Pakistan, accompagnati dai volontari del centro. La maggior parte sono musulmani, ma sembrano lo stesso felici, a parte il freddo come ci dicono, di poter incontrare il Santo Padre.

Papa Francesco, ha infatti salutato oggi, in occasione della preghiera mariana dell’Angelus, i migranti e richiedenti asilo di varie nazionalità e provenienti dalle 17 diocesi del Lazio, che, qualche migliaio in meno dei 7.000 previsti, sono giunti in Vaticano per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebra oggi nell’ambito del Giubileo della Misericordia.

“Ognuno di voi porta in sé una storia, una cultura, dei valori preziosi, e spesso purtroppo anche esperienze di miseria, di oppressione, di paura", con queste parole Papa Francesco, ha salutato migranti e richiedenti asilo che si sono radunati nel piazzale antistante la basilica di San Pietro, prima di attraversare la Porta Santa e partecipare alla Santa Messa, presieduta nella basilica vaticana dal cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti.

Nella piazza San Pietro colorata da tante bandiere di diverse nazionalità si sono ritrovate persone dalle esperienze diverse: immigrati che da decenni vivono in Italia e richiedenti asilo che invece sono sbarcati sulle coste italiane solo da pochi mesi. "La vostra presenza in questa piazza”, ha detto a tutti loro Papa Francesco, “è segno di speranza in Dio”. “Non lasciatevi rubare questa speranza e la gioia di vivere, che scaturiscono dall'esperienza della Divina Misericordia, anche grazie alle persone che vi accolgono e vi aiutano", ha poi esortato i migranti.

Il Santo Padre ha ringraziato anche i detenuti del carcere di Opera di Milano, che hanno realizzato le 5.000 ostie che sono state consacrate dal cardinal Vegliò durante la celebrazione della Messa. "Vi invito ringraziarli con me e a recitare un'Ave Maria per loro", ha poi proseguito il Papa.

Nella basilica è stata portata per l’occasione, dal gruppo dei migranti ucraini, anche la Croce di Lampedusa, in ricordo delle 4.000 persone che si stima siano morte in mare lo scorso anno nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Tra loro, secondo i dati forniti da Migrantes, 750 sarebbero bambini.

Alcuni tra quelli che ce l’hanno fatta invece, oggi si sono stretti attorno ad un grande striscione con su scritto “grazie Papa Francesco”. Accanto, altri hanno srotolato un lenzuolo con scritto “pace” in tutte le lingue.

In occasione del Giubileo dei Migranti, la fondazione della Cei che si occupa di rifugiati, immigrati e richiedenti asilo ha chiesto che venga migliorata l’accoglienza dei migranti in Italia, attraverso una serie di proposte favorevoli al sistema delle quote di migranti per ogni Paese europeo, ad una accelerazione delle procedure per l’ottenimento dello status di rifugiato e ad un serio programma di inserimento abitativo e lavorativo degli immigrati. Infine la Migrantes, ha auspicato che ai migranti presenti regolarmente sul nostro territorio nazionale sia presto “concesso il diritto di voto alle elezioni amministrative”.

Dopo i fatti di Colonia, dopo i quali sono finiti sotto accusa migranti e richiedenti asilo in diversi Paesi europei, i migranti che sono venuti ad incontrare Papa Francesco oggi in piazza San Pietro hanno condannato quegli stessi eventi che non giovano all’immagine di chi invece vuole davvero integrarsi nella società.

Durante l'Angelus il Santo Padre ha pregato, assieme ai fedeli in piazza, anche per le vittime del terrorismo islamico che hanno perso la vita negli attentati in Indonesia e Burkina Faso.

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