Cronache

Giuseppe, il pediatra disperso che correva dai pazienti nonostante il maltempo

È ancora disperso. Stava andando a Corleone, da Palermo, per prendere servizio in ospedale

Giuseppe, il pediatra disperso che correva dai pazienti nonostante il maltempo

Giuseppe ha voluto essere medico fino in fondo, arrivando a rischiare la sua vita per il suo lavoro. Forse perché fare il medico è più di un semplice lavoro, ma quasi una missione, per cui "la vita dei pazienti viene sempre prima di qualunque pericolo". Lui fa il pediatra e i suoi pazienti sono i bambini.

Nonostante il maltempo, sabato sera il pediatra aveva deciso di recarsi a Corleone, dove lo aspettavano i suoi piccoli pazienti. Era partito da Palermo, dove abita con la famiglia, e avrebbe dovuto percorrere 65 chilometri: era quasi arrivato quando è stato sorpreso dalle forti piogge che si sono abbattute su tutta la Regione. È riuscito a chiamare la moglie, prima che di lui si perdessero completamente le tracce:"Non capisco dove mi trovo, dai l'allarme e fai geolocalizzare il mio cellulare". Poi il silenzio. I vigili del fuoco e le squadre cinofile hanno seguito le sue tracce, ma tutto quello che hanno trovato finora è la sua automobile, un Suv, fermo tra Ficuzza e Corleone, fuori strada, in mezzo al fango. Era chiusa a chiave: forse è riuscito a scendere dall'auto per cercare di mettersi in salvo, come racconta il Messaggero. Questa mattina, i carabinieri hanno trovato anche il giubbotto del medico, ma di lui ancora nessuna traccia.

Giuseppe, 40 anni, è tuttora disperso e ieri si sono alzati in volo anche i droni, nella speranza di riuscire a localizzarlo. Il direttore sanitario dell'ospedale civico di Palermo, ha parlato del pediatra, ricordando il momento in cui il dottore gli aveva annunciato che doveva lasciare l'ospedale, per recarsi a Corleone, data l'offerta di lavoro a tempo indeterminato."Questa notte Giuseppe ha voluto essere medico e uomo fino alla fine. Pur di raggiungere il suo posto di lavoro a Corleone, ha deciso di prendere una scorciatoia in mezzo ai campi, devastati dall'alluvione, per arrivare in ospedale. Purtroppo aveva fatto male i conti perché il destino, mascherato da un'onda di acqua e fango, lo ha inesorabilmente travolto, lasciandolo solo nelle campagne buie di Corleone".

Ma la speranza, anche se lieve, è ancora viva: "Lo abbiamo cercato fino ad ora e continueremo a farlo con tutte le nostre forze.

Non vogliamo perdere la speranza di trovarti, Giuseppe!".

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