Cronache

Gommone in aula e scafisti: a scuola si "gioca ai migranti"

I ragazzini devono fingere di trovarsi su un gommone, passare per la questura e incontrare gli sfruttatori. Con tanto di finta prostituta e i ricatti: "Su dieci euro che guadagnate, sette li date a me"

Gommone in aula e scafisti: a scuola si "gioca ai migranti"

Prima la corsa sulla spiaggia, poi l'interminabile traversata in mare, alla deriva sulle onde buie. Quindi l'arrivo in Italia, con le mafie dei trafficanti di uomini che ricattano, sfruttano, umiliano.

Non è la vicenda dei migranti, ma solo la loro storia, recitata per gioco da un gruppo di studenti di alcune scuole medie di Roma, che hanno aderito al programma "Un pianeta migrante", organizzato da Cies Onlus per sensibilizzare i preadolescenti alle sofferenze e alle traversie che i richiedenti asilo devono affrontare per giungere fino nel nostro Paese.

Come ben racconta un servizio de La Repubblica, dieci istituti scolastici della Capitale hanno già invitato gli operatori di Cies per educare i propri alunni a una lezione davvero fuori dal comune. Ad ogni ragazzo viene assegnata un passaporto e un'identità fittizia, con tanto di storie ispirate a quelle di migranti veri. Chi finge di venire dalla Nigeria e chi dal Pakistan, tutti finiscono nello stesso gommone, portato in aula apposta per simulare la pericolosa navigazione dall'Africa all'Italia.

Con le luci abbassate e gli insegnanti mascherati da scafisti, i ragazz sono spinti a vivere le emozioni dei migranti, mentre uno stereo diffonde il rumore del mare. Quindi, racconta la cronista di Repubblica, c'è l'arrivo sulle coste italiane. Poi il passaggio in questura, dove l'asilo politico viene concesso solo a qualcuno.

Per altri la via più erta, che passa dal lavoro nero e dallo sfruttamento. E qui inizia il "gioco duro", coi ragazzini-finti profughi spinti ad immaginare finti aguzzini che li costringono a vendere rose o borse contraffatte. Ma non c'è solo attenzione per la sorte degli ambulanti. "C'è anche - scrive il quotidiano romano - Chi è costretto a prostituirsi". Con tanto di "bionda con abito attillato e boa di piume" e ricatti sul lavoro. "Su 10 euro che guadagnerete, 7 vanno a me, due sono per l'alloggio e solo uno resta a voi. Ma sorridete, bellezze, siete in Italia", viene spiegato ai piccoli.

Alcuni genitori hanno protestato, lo ritengono un progetto inadeguato all'età dei ragazzini. Ma perla preside Maria Rosa Lauricella si tratta solo di "un percorso forte" che dovrebbe servire a "sconfiggere i pregiudizi xenofobi".

Poco più di due settimane fa, Il Giornale era stato in Norvegia per prendere parte a un "campo avventura" di 24 ore in cui gli adolescenti norvegesi si avvicendavano in un percorso a ostacoli che avrebbe dovuto riprodurre almeno in parte l'odissea dei migranti in fuga da Africa e Medio oriente.

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