Cronache

Grecia-Italia in un'ora e mezza. Ecco la nuova rotta veloce dei trafficanti di migranti

L'allarme della Finanza: "Vengono utilizzati mezzi molto potenti che spinti al massimo vanno a 40-50 nodi"

Grecia-Italia in un'ora e mezza. Ecco la nuova rotta veloce dei trafficanti di migranti

Mezzi potenti e veloci per il traffico di esseri umani che punta alle coste pugliesi. Una rotta e una modalità molto diversa rispetto a quella che caratterizza gli sbarchi sulle coste siciliane. A sottolineare questo aspetto è il colonnello della Guardia di Finanza Maurizio Muscarà, responsabile del reparto operativo aeronavale di Bari, dopo il nuovo arrivo di migranti sulle coste leccesi che ha portato all’arresto di due scafisti. Un gommone è riuscito a dileguarsi. "Dalle indicazioni che ci hanno dato gli immigrati siamo riusciti a individuare il mezzo già però a diverse miglia di distanza dalle coste italiane - dice il colonnello della Gdf - Questo gommone è un mostro, rispetto a quello che abbiamo sequestrato è ancora più potente: oltre 10 metri con motori da 200-300 cv l’uno. L’abbiamo ingaggiato e abbiamo iniziato l’inseguimento. Il problema però è quando ti avvicini alle acque territoriali greche".

Le autorità greche "sono state avvisate ma l’isola di Corfù, soprattutto durante il periodo invernale, è un po' isolata, non c’è una grande presenza di dispositivi di vigilanza, a differenza dei gommoni che portano la droga, che possono essere bloccati non appena toccano le acque territoriali, in questi casi il rischio è che i trafficanti buttino in mare qualcuno. Di conseguenza abbiano aspettato il momento più idoneo, che coniugasse la tutela delle persone alla possibilità di chiudere ogni via di fuga allo scafo. Il fatto è che vengono utilizzati mezzi molto potenti che spinti al massimo vanno a 40-50 nodi", aggiunge Muscarà.

"I grossi barconi che partono dalla Libia vogliono farsi trovare per evitare il rischio che gli occupanti facciano una brutta fine in mezzo al mare". Nel caso pugliese, sottolinea Muscarà, dove la provenienza spesso è greca perché questa è la penultima tappa dei migranti, questo tipo di traffico avviene con modalità insidiose e che ci mettono anche un po' in difficoltà. I mezzi sono molto veloci e coprono il braccio di mare in un’ora e mezza, due al massimo.

Il problema della Puglia è che anche geograficamente è una regione molto esposta come lo è per gli stupefacenti, gli scafisti utilizzano le tecniche che usavano i contrabbandieri una volta o i trafficanti di droga".

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