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La grillina amica dei violenti con l'attico in centro a Torino

La Ferrero è cresciuta sulle barricate no Tav. Era in piazza contro il G7

La grillina amica dei violenti con l'attico in centro a Torino

C'è Luigi Di Maio, il candidato premier, rassicurante e impeccabile nel suo look da agente immobiliare e negli atteggiamenti da vecchio democristiano. In Campidoglio c'è Virginia Raggi, giovane avvocatessa che pare caduta dalle nuvole, mentre a Torino il sindaco è Chiara Appendino, ex bocconiana dal curriculum brillante e con qualche problema nella gestione dell'ordine pubblico.

Ma nella grande Babele a 5 Stelle trovano spazio un po' tutti. Così, sempre nel capoluogo piemontese, spunta Viviana Ferrero, la consigliera comunale grillina che ha sfilato al fianco dei centri sociali durante le manifestazioni violente andate in scena la settimana scorsa in occasione dei tre vertici del G7. Pedigree da No-Tav, idee di estrema sinistra al limite dell'eversione ed estrazione salottiera da borghesia radical-chic. La Ferrero, detta «ViviRosso», non soltanto per il colore dei capelli, è stata pizzicata in un filmato mentre partecipava al corteo degli antagonisti che poi hanno attaccato la polizia e provocato disordini a Torino. Creando non pochi imbarazzi nei vertici del M5s. E se Di Maio subito si è affrettato a gettare acqua sul fuoco, lei è abituata a usare la benzina. Il 30 settembre la consigliera dal suo profilo Facebook minimizzava: «La città di Torino chiude il G7 con quattro bidoni rotti e tanti consiglieri vicini a chi manifestava pacificamente il dissenso». E si può intuire quale sia il concetto di manifestazione «pacifica» per una che già nel 2005 era sulle barricate contro la Tav. «ViviRosso» infatti è originaria di Almese, un piccolo comune della bassa Val di Susa. Ma stando a sentire alcuni attivisti del giro grillino torinese, in città abita in un superattico con vista su Via Po, una delle strade più eleganti e costose del centro. Viviana Ferrero ha sposato un imprenditore edile e lei stessa proviene da una famiglia di imprenditori.

Se il portafogli è a destra, il cuore è a sinistra. A giugno scorso, dopo altre marachelle degli estremisti, la grillina li difendeva così: «È superficiale chiedere la chiusura dei centri sociali. Essi fanno parte della città quanto ne fanno parte gli ospedali». Gli endorsement sui social network, durante i giorni caldi del G7, avevano questo tono: «Io stimo chi ha ancora il coraggio di protestare». Mentre il 26 settembre la Ferrero si scagliava contro «il neoliberismo che si legittima con la crisi». «ViviRosso» si è fatta fotografare con il talebano Roberto Fico, salvo poi spiegare che il suo idolo è Alessandro Di Battista, specialmente quando dice che non è moderato perché «moderati si muore».

Con Chiara Appendino invece i rapporti non sono idilliaci da quando nel 2011 le rubò il posto di capolista al consiglio comunale per il M5s.

La Ferrero venne eletta solo nella prima circoscrizione, proprio dove si trova l'elegantissima Via Po.

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