Cronache

Grillina multata da vigile: "Lei non sa chi sono io"

Prima il diverbio poi la multa con tanto di sequestro, ma la grillina negà tutto, anche di aver detto al vigile "lei non sa chi sono io"

Grillina multata da vigile: "Lei non sa chi sono io"

I vigili fermano una consigliere grillina, nemmeno il tempo di colpilare la multa che scatta il diverbio.

L'animato scambio di opinioni è sfociato nella classifica affermarzione del "potente" turno che ha subito estratto il "Lei non sa chi sono io". Protagonisti del diverbio sono una vigilessa e la consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Batzella. Quest'ultima nega di aver pronunciato quelle parole e afferma: "Non mi sono assolutamente qualificata come consigliera". E chiarisce: "Ho solo fatto notare all’agente che avevo sul parabrezza il tagliando del Consiglio regionale che permette di entrare nel parcheggio riservato ai consiglieri".

L'auto però è stata portata in un garage custodito del Consiglio regionale, anziché in deposito Nonostante l'intervento del collega del Pd Elvio Rostagno, che dice di essere giunto al termine della lite e commenta: "Del resto chi non si arrabbierebbe per una multa? Perfino un grillino anticasta". La Batzella, come riporta La Repubblica, nega l'accaduto: "Non ho preso nessuna multa, sono una persona onesta e non devo rispondere a nessuno di quello che faccio". E sostiene di "aver subito un’ingiustizia", ma senza spiegare quale sia: "Non devo spiegare ai giornali". Non contenta si erge a paladina della giustizia dichiarando che è "cittadina prestata alla politica, che combatte ogni giorno contro le ingiustizie".

Dichiarazione fine a stessa, di cui nessuno dubita. Ma se due indizi fanno una prova la Batzella non è poi così anticasta come dice. Nonostante abbia dichiarato: "Tutti i giorni combatto i privilegi della casta, figuriamoci se ne adotto i vizi". Qualche tempo fa era già balzata all'onore delle cronache dopo aver sottoscritto la polizza vita UnipolSai riservata ai membri di Palazzo Lascaris. Il suo nome uscì proprio dall’elenco pubblicato dai 5Stelle per denunciare il privilegio.

Anche in quell'occasione, non si scusò anzi, ripiego su un altro classico: "Non ho capito cosa stessi firmando".

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