Cronache

La guida dei terroristi per entrare nell'Ue: "In Italia meno controlli"

Appena chiusa l'inchiesta su una rete internazionale con base in Libia. Nelle intercettazioni si segnala l'Italia come il posto migliore per progettare gli attentati

La guida dei terroristi per entrare nell'Ue: "In Italia meno controlli"

L'Italia? E' il posto migliore per evitare i controlli antiterrorismo. A rivelarlo, in alcune intercettazioni acquisite dalla polizia, il ricercato Moftah Al Sllake, sospettato di essere parte di una rete jihadista internazionale con base in Libia di aver preparato un attacco contro alcuni obiettivi nel nostro Paese.

Come emerge dalle carte di un'indagine chiusa nei giorni scorsi e il cui contenuto è stato ripreso dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, il fondamentalista arabo è stato pizzicato a telefonare con un misterioso interlocutore, spifferando quella che sembra una vera e propria guida per entrare in Europa attraverso il "ventre molle" del continente. Che sarebbe, ancora una volta, il nostro Paese.

"Prendi l'aereo dalla Libia fino alla Turchia, poi un altro volo per la Tunisia con transito in Italia, andata e ritorno - si può leggere nelle trascrizioni - E scendi in Italia così non se ne accorgono." E ancora: si consiglia di registrare un bagaglio "per non destare sospetti". Le falle nei controlli sono evidenziate senza reticenze: "Non controllano bene, in Germania di più".

E una volta giunti in Italia per quello che dovrebbe sembrare un normalissimo scalo, scatta l'operazione per infiltrarsi nell'Ue: "Rimani nell'aeroporto italiano, lasci partire il tuo volo e quando l'aereo se ne è andato ti consegni. Se ti chiedono di fare le impronte digitali rifiuti e poi vai, perché dove fai le impronte poi diventa il luogo della tua richiesta d'asilo."

Parole che debbono impensierire gli inquirenti di tutta Europa, perché il passato di Al Sllake - che nel frattempo si è dato alla macchia da quasi due anni dopo aver combattuto, fra l'altro, in una formazione quaedista in Libia - sembra davvero inquietante. Negli anni scorsi ne sono stati seguiti gli spostamenti dalla Sicilia alla Germania, dalla Francia a Milano e infine a Genova, dove avrebbe svolto una doppia ricognizione nel centro commerciale "Fiumara". Forse il sopralluogo per un possibile attentato terroristico.

A breve l'apertura del processo, celebrato in contumacia.

Commenti