Cronache

Haftar chiede all'Italia i teschi dei ribelli libici uccisi dal fascismo

Il portavoce del generale libico rispolvera il doloroso passato della colonia nordafricana: "Quella era un'età fascista. Non vogliamo che si tramandi"

Haftar chiede all'Italia i teschi dei ribelli libici uccisi dal fascismo

"L'Italia restituisca alla Libia le teste decapitate dei ribelli giustiziati dal fascismo durante l'occupazione coloniale". A chiederlo è il generale Khalifa Haftar, a capo del governo di Tobruk sostenuto dall'Egitto, attraverso le dichiarazioni rilasciate ieri a una tv del Paese nordafricano dal suo portavoce Ahmed Al-Mismari.

"Noi ricordiamo i nostri martiri eroi, come Omar al-Mukhtar e i suoi compagni eroi, le cui teste sono state tagliate e trasferite a Roma": Omar Al-Mukhtar è una sorta di eroe nazionale in Libia, dove negli anni Venti e Trenta guidò la guerriglia indigena contro l'occupazione fascista del Paese. Mukhtar, dopo anni di sanguinosa repressione, fu catturato ed impiccato nel 1931. Secondo Haftar in Italia sarebbero conservate alcune delle teste dei suoi compagni.

"Quella era un'età fascista. Non vogliamo che si tramandi di generazione in generazione. Non vogliamo neanche che passi alla storia moderna dell'Italia e speriamo che questa sia basata sul rispetto reciproco, gli interessi comuni e il buon vicinato", ha aggiunto il portavoce del Comando generale dell'Esercito nazionale libico (Lna).

Nel 2009 fece scalpore la scelta del colonnello Gheddafi di presentarsi in visita ufficiale in Italia con appuntata all'uniforme una vistosa fotografia di Omar Al-Mukhtar: un modo plateale per ricordare la repressione del colonialismo italiano contro i guerriglieri libici che si opponevano all'occupazione fascista.

Commenti