Cronache

"Hai disonorato mia figlia e ora la sposi". Denunciato padre straniero

L'uomo è stato denunciato in seguito di un'aggressione con minacce ai danni di un 16enne. Applicato a Modena il nuovo reato di "costrizione al matrimonio"

"Hai disonorato mia figlia e ora la sposi". Denunciato padre straniero

"Tu hai disonorato mia figlia e ora la devi sposare". Un padre straniero è stato denunciato per aver minacciato e aggredito un 16enne davanti a scuola, “colpevole” di aver avuto un rapporto sessuale con la sua figliola. Succede a Modena, dove l'uomo ha scoperto la relazione della figlia controllandole di nascosto lo smartphone: è così che è venuto a conoscenza di quel rapporto carnale che lo ha mandato su tutte le furie, dando in escandescenza.

Lo straniero si è presentato all’uscita dell’edificio scolastico e qui, una volta individuato il suo obiettivo, ha accusato il ragazzino di aver disonorato la figlia e che avrebbe dovuto sposarla, dal momento che nessuno l'avrebbe più voluta come moglie perché non vergine al matrimonio.

Dopo aver ricostruito i fatti, grazie ai numerosi testimoni dell'aggressione, la Procura di Modena ha denunciato il padre-padrone con l'accusa di "costrizione al matrimonio", un'ipotesi di reato introdotta dal recente "Codice Rosso", il provvedimento approvato in Parlamento per contrastare la violenza contro le donne e i bambini.

I molteplici testimoni dell'accaduto hanno chiamato i carabinieri e, a fronte della ricostruzione dei fatti, è stato ipotizzato il reato previsto dal nuovo articolo 558 bis del codice penale.

Che cosa è il "Codice Rosso"

Il provvedimento che tutela le vittime di violenza domestica e di genere è diventato ufficialmente legge a metà luglio, quando è arrivato il "sì" definitivo anche dall’Aula del Senato della Repubblica, con l'allora governo gialloverde. Tra le promotrici della misura ci fu soprattutto l’ex ministro della Pubblica Amministrazione del Governo Conte Uno Giulia Bongiorno: "Dobbiamo ringraziare tutti i leader politici che hanno voluto condividere l'impegno di approvare la legge e poi devo dire grazie a Matteo Salvini, che ha voluto inserire nel contratto di governo questo progetto di legge".

Venendo alle novità più significative contenute nel testo della legge, un'accelerata all’iter delle denunce, con indagini più veloci e l'obbligo per i pm di sentire le vittime di abusi entro tre giorni dalla denunzia degli stessi. Un provvedimento che si muove nel solco della tempestività degli interventi contri i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, stalking e di lesioni aggravate, se commessi all'interno di contesti familiari o nell'ambito di relazioni di convivenza.

Inoltre, "Codice Rosso" ha previsto anche pene più severe per tutti quei reati relativi ai maltrattamenti in famiglia: la reclusione prevista dal codice penale da due a sei anni, passerà e arriverà fino ai sette anni, con un minimo di trentasei mesi.

Commenti