Mondo

Harry, Obama e l'intervista (sur)reale

Harry, Obama e l'intervista (sur)reale

T utto il mondo a parlare dell'intervista che Obama ha rilasciato al principe Harry per la Bbc. Giusto perché è uno che si è ritrovato a essere figlio di Carlo (e anche su Carlo ci sarebbe molto da dire), perché Harry una ne pensa e cento ne fa. Come quando si presentò a una festa in divisa nazista, salvo poi scusarsi, non si era mica accorto che la divisa nazista la indossavano i nazisti. Un'altra volta la sua fidanzata, Meghan Markle, indossava una spilla schiavista a Buckingham Palace. Anche lì, non se n'erano accorti, pensavano fosse un omino nero, forse Zorro o Batman. Comunque ora sembra che Harry abbia messo la testa a posto, piace anche alla regina, quindi anche alla Bbc, mentre a Obama piace da un pezzo, tant'è che è una delle poche interviste rilasciate dopo la fine del mandato. Sarà che le dinastie regali producono quello che partoriscono, e chi nasce se lo devono tenere, e spesso più che rampolli nascono dei polli con la cresta al posto della corona. Da questo momento però tutto è sdoganato: Lapo Elkann potrebbe intervistare Angela Merkel, per Donald Trump potrebbe andare bene anche Gianluca Vacchi. Barbara D'Urso no, già troppo professionale. Ne è venuta fuori un'intervista così fondamentale che non se ne poteva fare a meno. Non è che sia colpa di Obama, se uno ti fa delle domande cretine è difficile dare risposte intelligenti, però se Obama ha come referente intellettuale quella testa di Harry, un po' la colpa sarà anche sua. Per esempio, ci si è dilungati sui pericoli di Twitter. Proprio così, Twitter, un problema che affligge l'umanità. Tipo che Twitter è un grande pericolo, perché «la gente può vivere in realtà completamente diverse» e dunque «tutti noi che siamo in posizione di leadership dobbiamo sforzarci di ricreare uno spazio comune su internet». Ma che significa? Ricreare uno spazio comune su internet? La questione casomai è proprio che i social sono uno spazio comune, e ognuno dice quello che gli passa per la testa, in cosa volete trasformarli. Se una frase del genere l'avesse detta Putin o un satrapo arabo sarebbe stata presa come un tentativo di togliere libertà alla rete, ma essendo un dialogo bellino tra il principe e l'ex presidente nessuno ci ha fatto tanto caso. Obama ha esortato le persone ad andare offline, a uscire, a incontrarsi nei pub, a incontrarsi di persona, sembrava un'intervista fatta a mia nonna da mia zia che si lamentano dei giovani che giocano troppo alla Playstation o stanno sempre al cellulare. Ma magari la ragione è un'altra: adesso twitta Donald Trump, quando twittava Obama il problema di Twitter non c'era. Altra notizia fondamentale è che il principe Harry vuole invitare Obama e Michelle al suo matrimonio con la suddetta Meghan Markle. Ce ne fotte qualcosa? Sembra di sì, tutti a commentare di quanto è commovente, quanto sono bellini. L'unica questione di qualche interesse (per le riviste di gossip) rivolta dal principe all'ex presidente in fondo è stata questa: «Slip o boxer?». Ma Obama non ha risposto.

Troppo profonda.

Commenti