Cronache

«Ho fallito come padre» E il magnate licenzia le figlie

Passi per uno, ma due scivoloni sono troppi. Specie in un Paese dove l'etichetta è fondamentale e il buon nome della famiglia va difeso a ogni costo. Così, dopo essersi scusato quattro anni fa per «non aver educato la figlia in modo adeguato», l'amministratore delegato della Korean Air tenta di salvarsi (...)

(...) da una nuova pubblica gogna che questa volta rischia di infliggergli la sua secondogenita. Cho Yanh-ho, l'uomo che guida la Korean Air fondata dal padre, ha dovuto scusarsi pubblicamente e promesso che entrambe le sue eredi si dimetteranno dai rispettivi ruoli nella compagnia di bandiera.

L'ultimo caso è esploso a causa della più giovane delle due figlie, Cho Hyun-min, responsabile marketing, appena finita sotto inchiesta da parte della polizia per aver gettato un bicchiere d'acqua in faccia a un uomo (sulla sua identità non si conoscono altri dettagli) durante una riunione di lavoro. Lei nega e servirà attendere le indagini delle autorità per saperne di più.

Ma l'episodio fa il paio con una vicenda che risale al 2014 e che fece il giro del mondo, sia per il comportamento arrogante della protagonista che per le sue conseguenze, anche familiari. Cho Hyun-ah, figlia maggiore del presidente della Korean Air, si infuriò con il capo cabina di un volo partito da New York Jfk e diretto a Seul. Il capo-steward le aveva infatti servito un pacchetto di noccioline in business class, dove la figlia del boss coreano viaggiava, senza che lei lo avesse chiesto. E lo aveva fatto in un sacchetto invece che in una ciotola. Apriti cielo. La donna lo aveva insultato e addirittura costretto a inginocchiarsi per chiedere scusa. Fino a ordinare il rientro dell'aereo al gate. Il caso fece tanto clamore da costringere poi la donna a scusarsi pubblicamente e il padre a comparire anche lui davanti alle telecamere. Fino alla punizione vera, la galera per cinque mesi con una condanna per «maltrattamenti e violazione dei protocolli». Giustizia in tribunale e gogna pubblica in un Paese dove la forma e le buone maniere sono una carta di presentazione imprescindibile e l'immagine della famiglia è un pezzo dell'autorevolezza personale. Perciò il copione si ripete in queste ore con Cho Yanh-ho che dice: «Da presidente della Korean Air e anche da padre, sono affranto dal comportamento immaturo delle mie figlie. È tutta colpa mia e dei miei errori. Mi scuso con la gente».

Poi l'annuncio: entrambe lasceranno gli incarichi nella compagnia. Per la maggiore Cho Hyun-ah, futura erede, potrebbe voler dire l'addio alle sue chance di dirigere la società.

Gaia Cesare

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