Cronache

I genitori vendono droga, il tribunale toglie loro i figli

Il tribunale dei Minorenni dispone l'allontanamento di sei bimbi dalle famiglie a Napoli: i parenti coinvolti nella maxi-inchiesta sullo spaccio del clan Elia

I genitori vendono droga, il tribunale toglie loro i figli

I genitori trafficano in droga e il tribunale toglie loro la custodia dei figli. È accaduto a Napoli dove sei minorenni sono stati allontanati dalle loro famiglie e saranno ospitati in case famiglia fuori dalla Campania.

Il provvedimento della magistratura minorile napoletana ha interessato sei bambini, di cui quattro fratelli e un cugino, figli e congiunti di alcuni degli indagati nell’ambito del blitz di gennaio dei carabinieri che sgominò la filiera e le piazze di spaccio del rione Pallonetto a Santa Lucia, in pieno centro a Napoli, che secondo gli inquirenti sarebbero state gestite dal clan Elia. Due dei ragazzini interessati dal provvedimento sarebbero stati direttamente impiegati per il confezionamento delle dosi dagli uomini della consorteria criminale.

I sei bimbi hanno un’età compresa fra i 3 e i 14 anni. L’esecuzione del provvedimento disposto dal tribunale dei minorenni di Napoli è stata portata a termine dai carabinieri. Secondo i giudici, quei bambini vanno tolti dal contesto in cui stavano crescendo per evitare che finissero a loro volta nelle maglie e negli ingranaggi del contesto criminale nel quale sono ritenuti coinvolti i loro genitori e familiari.

L'inchiesta che sta alla base del provvedimento emanato dalla magistratura minorile napoletana sfociò, poco meno di un mese fa, nel maxiblitz nel salotto buono di Napoli a Santa Lucia, alle spalle di piazza del Plebiscito e di via Marina. Nell'operazione dei carabinieri finirono in manette 45 persone ritenute vicine, a vario titolo, all'organizzazione criminale degli Elia che, stando agli inquirenti, tra le altre cose avrebbe gestito il traffico di sostanze stupefacenti dal rione Pallonetto fino al Borgo Marinari, cuore della movida partenopea.

Nell'ambito delle indagini, i carabinieri scoprirono che alcuni bambini avevano avuto un ruolo attivo negli affari illeciti del clan e che venivano utilizzati per confezionare le dosi da rivendere ai tossicodipendenti e, in alcuni casi, sarebbero stati utilizzati come pony express.

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