Cronache

I neurochirurghi in team

L'Humanitas è un centro di eccellenza riconosciuto a livello internazionale

«Non è più possibile affrontare diagnosi e terapia di qualsiasi malattia senza affrontarne ogni aspetto con il massimo di competenza specifica ora disponibile», afferma il professor Maurizio Fornari, direttore da tre anni della neurochirurgia all'ospedale Humanitas di Milano, centro di ricovero e cura a carattere scientifico. Fornari, dopo anni al Besta di Milano ed al Galeazzi, ora esegue duemila interventi all'anno. «É necessario - precisa - creare gruppi di lavoro di diverse discipline e coordinare l'attivita con al centro il paziente come persona e malato».

Questo processo in atto è ora entrato nella coscienza collettiva. I settori in cui la multidisciplinarieta si è espressa in maniera più forte sono l'oncologia e le neuroscienze, dove è impensabile affrontare la diagnostica di una malattia senza pensare agli aspetti di anatomia, biologia molecolare, genetica, immunologia, imaging radiologico funzionale,con il sostegno della ricerca di base. La terapia coinvolge il ricercatore, i biologi, gli immunologi,i neuroradiologi, i bioingegneri, i neurofisiologi, i neuropsicologi, gli oncologi, i neurochirurghi, i neurorianimatori, radiochirurghi, radioterapisti, neuroriabilitatori. Queste equipe coordinate hanno dato origine a qualificati «Neurocenters» in varie parti del mondo ed ora anche in Italia, all'Humanitas di Milano sono coordinate dal professor Scotti. Un processo relativamente più recente è invece quello della creazione di competenze multispecialistiche all'interno delle singole discipline chirurgiche. «Nella neurochirurgia precisa il professor Fornari - occorre ora poter affrontare in maniera specifica tutti i tumori intrinseci cerebrali, quelli della base cranica, quelli ipofisari,la patologia cerebrale e spinale infantile e negli adulti, quella vascolare, quella traumatica, quella degenerativa, i disordini del movimento(la malattia di Parkinson) l'epilessia». Oggi è assolutamente impossibille mantenere un livello di aggiornamento adeguato in diversi settori che richiedono formazioni e specializzazioni appropriate.

Con il paziente(grazie anche al web) il rapporto è intellettualmente più onesto all'interno del gruppo di lavoro. Occorre infatti che vi siano chirurghi senior con una leadership riconosciuta e chirurghi giovani cui venga data precocemente ampia possibilita di formazione e quindi di elevata espressione professionale scientifica e chirurgica.

«In questi anni all'Humanitas - ricorda Fornari - si sono espresse alcune eccellenze chirurgiche straordinarie nel trattamento dei tumori cerebrali (dottori Lasio, Bello e Pessina) ed a loro si aggiungerà fra poco il professor Maira in arrivo dall'universita Cattolica di Roma con un ottimo bagaglio di conoscenze scientifiche. Si sta inoltre allargando il gruppo di neurochirurghi e neuroradiologi dedicati alla patologia neurovascolare coordinati dal dottor Cardia e dalla dottoressa Marcheselli. Una innovativa Gamma-Knife (Perfection) è entrata pienamente in servizio grazie all'arrivo del dottor Picozzi. La chirurgia spinale ha visto la piena affermazione di giovani ma consolidati talenti quali i dottori Ortolina e Costa. Lo sforzo verso il neurocenter di Humanitas si è sviluppato con nuove sale operatorie, innovative attrezzature e il supporto dell'intero sistema operativo interno(Carini), ma soprattutto il collegamento con la neurologia (Nobile Orazio) con la ricerca di base(Michela Matteoli, responsabile neuroscienze Cnr). Uno stimolo è la facoltà di medicina di Humanitas in lingua inglese operativa da settembre.

È iniziata la costruzione di un nuovo Campus universitario a Rozzano che ospiterà docenti e studenti su un'area di 70mila metri.

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