Cronache

Dopo i sigilli al Twiga, arriva in Puglia il resort di Cassa depositi e prestiti

Un'azione del governo per la rivalutazione turistica nel Mezzogiorno

Dopo i sigilli al Twiga, arriva in Puglia il resort di Cassa depositi e prestiti

Come nel film "La guerra dei due mondi", in cui l'Inghilterra vittoriana veniva invasa dagli alieni armati fino ai denti, così la Puglia sembra dover combattere contro i marziani che vogliono investire armati di ombrelloni e lettini.
Flavio Briatore, pronto ad entrare in Puglia, a Otranto, aprendo il Twiga Beach Club è stato fermato dalla "burocrazia". Briatore si è poi chiesto "se tutte le attività come quella (la sua, ndr) hanno ricevuto la stessa attenzione" da parte dell'occhiuta burocrazia pugliese. Il dubbio rimane e una volta mandato a casa l'imprenditore della scuderia di Formula 1 Benetton e Renault, ecco farsi avanti lo Stato. Addirittura Cassa depositi e prestiti con la proposta di realizzazione di un resort a Ostuni ( e un altro in Basilicata, a Pisticci, in provincia di Matera, la capitale europea della cultura 2019).

Cassa depositi e prestiti, come si sa, è la principale società finanziaria italiana controllata per l'80 per cento dal ministero dell'Economia e delle Finanze. E così ha deciso di investire in Puglia, sulla scia di Briatore. Dopo aver perso nella sua proteiforme attività, insieme agli indiani di Jindal South West Steel, la gara per l'aggiudicazione dell'Ilva.

Non c'è dubbio, Cdp ha acquistato cinque resort dal Fondo Turismo con un investimento di 100 milioni di euro (sono compresi i 27 milioni di euro per i lavori di ristrutturazione come si legge su "Milano Finanza"). Tra questi c'è il "Pila e Marina" di Ostuni, ma non solo perchè, come dice la stessa nota di Cdp 'è stata manifestata "una forte attenzione alle località turistiche del Mezzogiorno". Infatti tra le strutture rilevate ci sono anche quelle di Marina di Pisticci e Marina di Sibari (in Calabria).
C'è stata, inoltre, un'ulteriore dotazione di 150 milioni di euro per il Fondo Turismo al fine di proseguire l’azione di affiancamento agli imprenditori del settore, portando a 250 milioni di euro la capacità di intervento.

Una "missione" (è definita così) di promozione e supporto dello sviluppo del Paese nell’ambito del Piano Industriale 2020.
"Con questa iniziativa – ha commentato Fabio Gallia, amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti - promuoviamo un’evoluzione del modello d’impresa del settore attraverso la separazione della proprietà immobiliare dalla gestione, al fine di liberare risorse creando al contempo dei veicoli capaci di attrarre ulteriori capitali sul mercato da impiegare in nuovi progetti."

Bisogna ammettere che idee e strategie non mancano. E non manca nemmeno la flessibilità: dall'acciaio agli ombrelloni il passo può essere breve.

E senza paura dell'ombra europea sugli "aiuti di Stato".

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